LE MISURE
"Abbiamo adottato un decreto-legge con misure per il contenimento e la gestione dell'emergenza epidemiologica. Lo scopo è tutelare il bene della salute degli italiani". Lo ha detto il premier Giuseppe Conte al termine della riunione del Consiglio dei ministri nella sede della Protezione civile, incentrata sull'emergenza coronavirus. Un secondo decreto, con le misure economiche per le aree interessate dall'emergenza, dovrebbe invece essere portato in Cdm nei prossimi giorni. Il governo ha sentito le opposizioni e le Regioni, interessate, per illustrare le misure contenute nel decreto, con lo scopo di avere massima condivisione sui provvedimenti che andranno a impattare sulla vita di migliaia di cittadini. Le misure prevedono il divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree 'focolaio' del virus, che saranno presidiate dalle forze di polizia e, in caso di necessità, anche dai militari, con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni. Scatta il divieto per gite scolastiche in Italia e all'estero ma anche per le manifestazioni pubbliche. Saranno chiuse scuole, negozi e musei, stop a concorsi, attività lavorative private e degli uffici pubblici, fatti salvi i servizi essenziali, limitazione per la circolazione di merci e persone.

LA SITUAZIONE
Per quanto riguarda la situazione coronavirus in Italia: sono 5 le regioni interessate dall'emergenza, con 76 contagiati, 2 vittime, una in Veneto, l'altra in Lombardia, entrambi persone anziane, e una persona guarita e dimessa dallo Spallanzani di Roma. La maggioranza dei contagi si concentra in Lombardia con 54 infettati, seguita dai 17 del Veneto. Due le persone contagiate in Emilia-Romagna e altrettante nel Lazio: si tratta della coppia di turisti cinesi ancora allo Spallanzani di Roma. Un caso in Piemonte. Dei 76 contagiati, 33 sono ricoverati con sintomi in strutture ospedaliere, ma in buone condizioni, 18 sono in terapia intensiva, 11 sono in isolamento domiciliare senza particolari sintomi. Tutte le attività didattiche delle università lombarde saranno sospese dal 24 al 29 febbraio per la diffusione del Coronavirus. Le sedute di laurea ed esami verranno rinviati in base ai calendari che saranno predisposti dalle singole sedi. Intanto, appello del presidente della Federazione italiana Medici Pediatri ai genitori, perché evitino di portare i bambini nello studio del pediatra o al Pronto soccorso per comuni sintomi come tosse, raffreddore e febbre. Per annullare il contagio da coronavirus è necessario limitare il contatto tra malati e sani. In prima istanza, i sintomi si possono affrontare con consigli telefonici.

FVG: STATO DI EMERGENZA
Intanto sono 14 i casi sospetti di coronavirus nel Friuli Venezia-Giulia. Il presidente della regione Massimiliano Fedriga ha confermato che la Sanità FVG ha preso in carico 11 pazienti a Udine e 3 a Trieste che presentano i sintomi, ma i test sono stati negativi. Le persone, tra cui 3 medici, rimangono in isolamento. Due strutture sono gia’ pronte per eventuali ricoveri in Friuli Venezia-Giulia. Il governatore Fedriga ha fatto partire una richiesta ufficiale al Ministero della Salute e a quello dell'interno di Roma per ottenere uomini e dotazioni tecnologiche per controllare la temperatura degli automobilisti che entrano in regione dai principali valichi stradali di confine, richiesta respinta per ora dal premier Conte. Si parlerebbe in prima battuta di una serie di controlli sull'autostrada A23 tra Tarvisio e la cittadina austriaca di Arnoldstein, sul prolungamento dell'A4 che termina al valico di Rabuiese verso la Slovenia e lungo le principali strade regionali che terminano con un confine di stato.
E in attesa delle linee guida del Governo centrale, le manifestazioni pubbliche in Friuli Venezia-Giulia quali ad esempio il Carnevale e le paralimpiadi previste a Lignano Sabbiadoro, non saranno sospese ma la Regione è pronta, una volta ricevuta la proposta dell'Esecutivo nazionale, ad effettuare le valutazioni di merito per la piena tutela dei cittadini del Friuli Venezia-Giulia. È uno dei messaggi del governatore Fedriga, emersi a seguito del collegamento con il Comitato operativo alla Protezione Civile sul Coronavirus, che si è svolta alla presenza del premier Giuseppe Conte e dei rappresentanti delle Regioni, nella sede della Protezione Civile.
In FVG è stato proclamato lo stato di emergenza fino al 31 luglio prossimo; provvedimento firmato dal governatore Fedriga d'intesa con il vicegovernatore con delega alla protezione civile, Riccardi.

SLOVENIA E CORONAVIRUS
E in Slovenia, il leader dell'SDS, Janez Janša, sollecita una riunione del consiglio per la sicurezza nazionale, sempre sull'emergenza Coronavirus, con la creazione di una unità di crisi a livello nazionale, includendo tutti i soggetti in grado di contribuire a fronteggiare tale emergenza, un efficace controllo dei punti critici di ingresso in Slovenia e chiedendo inoltre una costante e immediata informazione dell'opinione pubblica sull'evolversi della situazione.
Il premier dimissionario Marjan Šarec, ha garantito che le autorità competenti si coordinano quotidianamente e sono pronte ad agire in caso di necessità. Esistono anche piani in caso di propagarsi dell'infezione: la situazione va presa sul serio, cosi Šarec, ma senza creare panico e politicizzazioni di quanto sta avvenendo. Ricordiamo che ieri
sono rientrati in Slovenia due turisti sloveni evacuati dalla nave da crociera Diamond Princess, bloccata in Giappone, sono stati nuovamente sottoposti a test, risultati negativi. Seguirà una quarantena di 14 giorni. Altri due turisti sloveni erano già rientrati giovedì, anche loro sono in quarantena, due rimangono invece ricoverati in un ospedale nipponico in quanto contagiati.

LA SITUAZIONE NEL MONDO
Il coronavirus ha causato 96 nuovi decessi nella provincia cinese di Hubei, epicentro dell'epidemia. Lo hanno reso noto le autorità sanitarie provinciali nel consueto briefing quotidiano sulla malattia. Sale intanto a 6 il numero dei morti in Corea del Sud, dove sono stati registrati altri 123 casi di coronavirus. Il totale dei contagi nel Paese sale così a 556. E l'aumento dei casi di contagio da nuovo coronavirus al di fuori della Cina è diventato motivo di preoccupazione per l'Organizzazione Mondiale della Sanità: lo ha ripetuto il direttore generale: "Anche se il numero totale di casi al di fuori della Cina rimane relativamente piccolo, siamo preoccupati per il numero di casi senza un chiaro collegamento epidemiologico, come la storia di un viaggio in Cina o il contatto con un caso confermato". L'Oms è anche preoccupata per l'aumento dei casi in Iran, Corea del Sud e Italia e "per come il virus si stia ora diffondendo in altre parti del mondo".

Delio Dessardo

Foto: MMC RTV SLO/Reuters
Foto: MMC RTV SLO/Reuters