Aumentano dunque i contagi pure nella Regione istriana con nelle ultime 24 ore 46 nuovi casi, 5 in più di ieri che è stata - ricordiamo - la giornata più difficile con un raddoppio di infetti rispetto ai record precedenti che attestavano al massimo - come ad esempio il 20 agosto scorso- una ventina di nuovi ammalati.
A Pola fanno sapere che tra i contagiati 6 persone erano in isolamento mentre ben 33 sono cosiddetti casi importati, nella stragrande maggioranza -27- da Fiume. Tra i nuovi infetti pure 3 pazienti dell'ospedale regionale che sono stati trasferiti immediatamente nel reparto per le malattie infettive mentre nel nosocomio polese sono in corso, oltre che alle misure di bonifaca, le indagini per risalire ai contatti tra il personale medico-sanitario.
Attualmente in regione ci sono 146 casi attivi mentre sono 502 le persone in regime di isolamento.
"Stiamo perdendo il controllo sul virus" ha affermato con una certa preoccupazione il capo dell'Unità di crisi istriana, Dino Kozlevac invitando la cittadinanza a rispettare le regole del distanziamento, a usare le mascherine ad evitare abbracci e saluti anche con persone vicine. "Per il momento abbiamo introdotto il divieto di visita nelle Case per anziani ma sarei propense ad adottare pure altri e più rigorosi provvedimenti quali ad esempio la limitazione degli assembramenti" ha detto Kozlevac aggiungendo che "in circostanze simili questi sono assolutamente inutili". Per quanto riguarda la Regione istriana - ha spiegato ancora - vige l'obbligo di chiedere il permesso per raduni di 30 persone e se a questi partecipa gente proveniente da altre aree la tendenza è quella di negare il consenso. "Scuole e asili devono a lavorare" ha detto il capo della task force istriana lasciando intendere comunque che nel caso di un'escalation di contagi saranno presi i provvedimenti adeguati con uno sguardo rivolto però al mantenimento delle attività produttive e alla situazione economica in generale.
"Il sistema della Protezione civile regionale vede operative 4 mila persone e perciò siamo preparati ad affrontare la situazione anche in caso di eventuale peggioramento del quadro epidemiologico" ha detto Kozlevac aggiungendo che "per il momento ci sono fortunatamente solo 4 persone ricoverate, ma se il numero dovesse crescere le capacità ricettive ospedaliere sono pronte mentre l'ex ospedale militare di Pola è stato allestito per ospitare eventuali pazienti con Covid-19 provenienti dalle Case di riposo per anziani". (lpa)

Foto: EPA
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