In Croazia l’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni è di 750,4 infettati su 100 mila abitanti, e il dato la colloca al quinto posto della classifica comunitaria dei paesi con il maggior tasso di contagi. Il dato è stato esposto all’odierna conferenza stampa del comando nazionale della protezione civile che ha ripristinato gli incontri con i giornalisti 3 volte alla settimana visto che la situazione non è’ delle migliori. Peggio della Croazia stanno Francia, Lussemburgo, Belgio e Repubblica ceca. Come tasso di mortalità invece la Croazia è a metà classifica, con 184,5 decessi su un milione di abitanti. Per quanto riguarda l’ultimo bollettino, come ogni lunedì i numeri sono più bassi poichè nel fine settimana sono stati effettuati meno tamponi. Per la precisione 1529 nuovi contagi con il 27% di positività dei test e 38 decessi, di cui 5 alla Clinica ospedaliera di Fiume, un record per la Regione litoraneo- montana. In Istria contagi sempre alti, l’ultimo bollettino parla di 64 nuovi casi, in maggior parte sono persone che erano a regime di isolamento domiciliare. Da segnalare che il responsabile dell’Unità di crisi regionale Dino Kozlevac è stato ricoverato all’Ospedale di Pola per disturbi respiratori, ma è risultato negativo al tampone. Le sue condizioni vengono definite stabili. Intanto gli scienziati croati esprimono posizioni contrapposte sull’emergenza e sui futuri sviluppi e Ivan Đikić è tra i meno ottimisti. Ha inviato una lettera al premier Andrej Plenković rinfacciando al governo di non aver definito una strategia chiara contro la diffusione del virus, a differenza di altri paesi europei. Sono necessarie misure più rigorose, cosi lo scienziato, in quanto la fase peggiore della pandemia come prevedono eminenti scienziati internazionali, deve ancora arrivare e durerà dal prossimo dicembre a marzo del 2021.
Valmer Cusma

Foto: MMC RTV SLO/Radio Capodistria
Foto: MMC RTV SLO/Radio Capodistria