L’impianto del Kanin di Plezzo è sato già abbondantemente innevato a ottobre, dove però gli operatori sono in attesa di altre nevicate siccome non hanno la possibilità di sparare la neve artificiale con i cannoni. Manuela Božič Badalič direttrice dell’ente che gestisce il polo ha spiegato che gli impianti sono pronti per poter ripartire. A preoccupare è però l’offerta del servizio di ristorazione “stiamo valutando di offrire ai clienti un servizio del tipo “to go” ha spiegato la Božič Bandalič oppure variegando l’offerta in più punti. “Ci rendiamo conto che a causa del coronavirus non ci saranno sciatori stranieri” ha spiegato la Božič Badalič aggiungendo che forse questa situazione farà ricredere i tanti sciatori sloveni che negli anni precedenti hanno preferito destinazioni straniere. Pronti a ripartire anche a Cerkno dove la stagione dovrebbe prendere il via 15 di dicembre “siamo in attesa di un allentamento delle misure” ha detto il direttore della società Hotel Cerkno, Jože Oplotnik. Tutto pronto anche a Kranjska Gora “siamo in attesa di temperature più basse per innevare artificialmente le piste” ha detto Irena Golc della società che gestisce gli impianti. Preparativi per l’apertura in corso anche sul Rogla e Mariborsko Pohorje. Barbara Trebušak capo ufficio marketing del Krvavec si dice ottimista, gli assembramenti a bordo pista non saranno possibili, il terrazzo dell’albergo è stato ampliato proprio per garantire una distanza di sicurezza tra i clienti, ha spiegato. Il direttore del comprensorio Jani Janša ha invece spiegato che è al vaglio del preposto ministero la proposta di poter sconfinare tra le regioni se in possesso dello skipass. “In attesa di ulteriori indicazioni da parte dell’Istituto nazionale di sanità pubblica stiamo lavorando per garantire lo svolgimento della stagione nella massima sicurezza e nel rispetto della distanza tra le persone in attesa agli impianti di risalita. Lo sci è uno sport individuale che può garantire anche grazie all’utilizzo delle mascherine un buon livello di protezione, ha detto Janša.

Dionizij Botter

Foto: BoBo
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