Josep Borrell si dice sempre più preoccupato: è chiaro infatti che le autorità di Mosca stando seguendo un percorso autoritario. La Russia - secondo le sue parole - non è pronta ad un dialogo, ciò è stato confermato anche durante la sua recente visita a Mosca. "Si restringe lo spazio per la società civile e per le libertà di espressione - ha affermato - e sembra non esserci spazio per lo sviluppo di alternative democratiche. Le autorità russe nel caso Navalny hanno dimostrato come siano spietate nell'affrontare casi di questo tipo."
I rapporti tra Russia ed Unione europea saranno discussi anche dai ministri degli Esteri dell'UE il prossimo 22 febbraio e dai leader europei a marzo. "I prossimi passi saranno decisi dai paesi membri, ma potranno includere sanzioni. Presenterò proposte concrete", ha detto l'Alto rappresentante UE.
Intanto all'Europarlamento è circolata una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in cui si chiedere un suo intervento nel caso "Borrell non si dimetta di propria iniziativa", dopo "il fiasco diplomatico" durante la sua visita a Mosca. Sono diverse decine gli eurodeputati che hanno firmato la missiva, di cui la maggior parte dalle file del Partito popolare europeo e dal gruppo di Conservatori e riformisti; a firmare è stato anche lo sloveno Milan Zver. "Siamo estremamente preoccupati per gli sviluppi umilianti della visita di Borrell a Mosca che ha gravemente danneggiato la reputazione dell'Unione europea", si legge nella lettera. Gli eurodeputati hanno inoltre condannato la reazione dell'Alto rappresentante UE dopo l'espulsione dei tre diplomatici europei dalla Russia per aver preso parte alle manifestazioni di protesta contro la detenzione dell'oppositore Alexei Navalny.


E. P.

Foto: Reuters
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