Zagabria punta ad adottare l’euro nel 2023. Dopo la presentazione del piano - nel 2017- per aderire alla moneta unica europea l’Eurogruppo e la Banca centrale europea hanno incluso il paese nella seconda fase degli Accordi europei di cambio. "Ho ribadito il forte sostegno alla Croazia nel percorso verso l’adozione dell’euro e alla zona Schengen” ha dichiarato la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen al termine del colloquio nei giorni scorsi con il premier Plenković. Bruxelles sta comunque monitorando le fasi successive del piano che prevedono normative atte a prevenire il riciclaggio, una più trasparente gestione delle imprese pubbliche, la creazione di un clima più favorevole agli investimenti e in generale maggiore efficienza del sistema giudiziario.
Per quanto riguarda l’adesione all’area Schengen, sia nell’incontro Plenković-von der Leyen, ma soprattutto al vertice informale dei ministri degli interni UE, ripetuta la valutazione emersa già nel 2019 e confermata lo scorso febbraio: Zagabria è pronta per entrare nello spazio di libera circolazione. A frenare questo percorso ci sarebbero quattro stati europei di cui non si vuole fare il nome, ma tra i quali ci sono sicuramente Francia e Olanda. A confermarlo gli incontri che il ministro degli interni Božinović ha avuto a inizio mese con gli ambasciatori di questi paesi; incontri atti a illustrare tutte le iniziative che Zagabria ha intrapreso da quattro anni a questa parte per garantire gli standard Schengen.
Così come il premier Plenković, neanche il ministro degli interni Božinović ha voluto speculare su una possibile data di adesione consapevoli entrambi che l’ingresso nell’eurozona e nell’area Schengen dipendono dagli indicatori di idoneità, ma anche dalla volontà politica dei membri aderenti ad accogliere un nuovo Stato. Non va dimenticata però neppure l’opinione pubblica croata, che su entrambi i casi ma soprattutto sull’introduzione dell’euro registra posizioni contrastanti.
Lionella Pausin Acquavita

Foto: EPA
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