"Per aver scritto romanzi capaci di avvolgere i fili di storie affascinanti e tempestose, con una immaginazione che spesso si fa più viva della realtà". Queste le motivazioni che hanno portato all'assegnazione a Dacia Maraini del Premio Hemingway 2021 per la letteratura. La scrittrice, tra le voci più amate della narrativa italiana contemporanea, è ora attesa a Lignano in occasione della due giorni del premio, in programma il 25 e il 26 giugno, con il pubblico presente. Era il 1954 quando Ernest Hemingway, di cui cadranno a luglio i sessant'anni dalla morte, approdava per la prima volta nella penisoletta friulana, fra Venezia e Trieste, rimanendone folgorato. Da allora Lignano, ribattezzata dal grande scrittore "la piccola Florida d'Italia", divenne il suo 'buen ritiro'. E la città ha ricambiato, dedicando all'autore di "Addio alle armi" e di "Per chi suona la campana" un premio letterario che nelle sue 37 edizioni ha visto una lunga serie di vincitori e partecipanti illustri. Insieme a Dacia Maraini, quest'anno saranno festeggiati l'artista Franco Fontana, selezionato come personalità eccellente nella Fotografia, lo scienziato Stefano Mancuso premiato nella sezione Avventura del pensiero, e il regista Carlo Verdone in quella Testimone del nostro tempo. Da anni l'Hemingway, riconoscimento promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia e la collaborazione della Fondazione Pordenonelegge, si trasforma in un piccolo festival, tra conversazioni con i premiati e altri eventi. A causa dell'emergenza sanitaria, l'edizione 2020 è stata celebrata solo in digitale, quest'anno è possibile tornare alla formula dal vivo. Due le location, il Cinemacity, e l'Arena Alpe Adria, che la sera del 26 giugno ospiterà la cerimonia finale.

  La scrittrice Dacia Maraini , foto Fabio Lovino
La scrittrice Dacia Maraini , foto Fabio Lovino