Foto: EPA
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In Germania i magistrati non ci vanno leggeri con quelli che stanno alimentando una campagna di fake news e teorie complottiste on line, soprattutto se nel farlo si azzardano a fare paragoni impropri.

A farne le spese in questi giorni un 55 enne di Amburgo che in un post di Facebook postato nell’ottobre 2020 aveva dichiarato che un tempo la gente veniva uccisa nelle camere a gas, mentre oggi le persone vengono soffocate con la mascherina!

Il pubblico ministero ha accusato l'uomo di banalizzare la sofferenza causata dal genocidio nazifascista, equiparando la Shoah alla misura imposta da mesi in Germania di utilizzare la mascherina per arginare la pandemia. L’imputato ha cercato di difendersi affermando che in realtà lui si stava riferendo alle condanne a morte negli Stati Uniti. Il giudice non ha però ritenuto credibile la sua giustificazione e lo ha condannato ad una multa pecuniaria di 1800 euro.

Una sentenza possibile anche grazie alla legge in vigore ormai da decenni in Germania che considera reato qualsiasi tipo di negazionismo della Shoah. Anche in altri paesi europei la lotta contro coloro che diffondono odio in rete sta diventando sempre più stringente, soprattutto con la crescita di fenomeni di intolleranza e violenza fisica o verbale legati alla pandemia in corso.

Barbara Costamagna