Foto: Reuters
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Dopo tre settimane di lockdown e qualche lieve segnale di miglioramento della situazione epidemiologica il governo austriaco insieme ai governatori dei nove Länder, hanno deciso di non procrastinare le chiusure per tutti, oltre il termine che ci si era prefissati, ossia il 12 dicembre. Una scelta influenzata anche dal cambio alla guida del paese che oggi vede Cancelliere Karl Nehammer che, nonostante i suoi toni più allarmistici, ha visto una presa di posizione più decisa da parte degli amministratori locali, dopo che invece sotto la guida di Kurz le scelte erano state più centralizzate.

Il lockdown per i vaccinati cesserà, quindi, nella notte tra sabato e domenica, con negozi e ristoranti che potranno riaprire con date diverse a seconda della regione di appartenenza. Nonostate Vorarlberg e Tirolo siano le due regioni con la maggiore incidenza di contagi tutte le attività riapriranno questo lunedì. La politica ha chiaramente ceduto alle pressioni del settore turistico e della lobby degli impianti di risalita che, nonostante lo scandolo dello scorso anno con il focalaio di Ischgl, sembrano guardare di più ai guadagni legati alle vacanze natalizie che alla salute.

Sempre il 13 si riaprirà in Burgenland dove il successo della lotteria delle vaccinazioni ha portato la regione ad essere quella nella situazione migliore di tutti nel paese. Cautela invece in Stiria, Bassa Austria e Salisburghese dove solo i negozi e servizi essenziali riapriranno lunedì, mentre il settore gastronomico venerdì 17. A Vienna ristoranti e bar riprenderanno la loro attività addirittura il 20 dicembre. L'Alta Austria, sempre flagellata dal virus, prolungherà le chiusure, riaprendo venerdì 17 solo ristoranti e servizi di ospitalità. I

l lockdown proseguirà invece per i non vaccinati che se non si immunizzeranno entro febbraio, saranno da quel momento sottoposti anche multe salatissime.

In tutto il paese restano in vigore l’obbligo nei luoghi chiusi di utilizzo della mascherina Ffp2 e il limite orario delle 23 per bar e ristoranti.

Barbara Costamagna