In Croazia, il premier Andrej Plenković ha presentato gli accorgimenti volti al contenimento degli effetti dovuti all’aumento dei prezzi nel settore elettrico e del gas. Misure che arrivano a quasi cinque miliardi di kune e che includono diversi segmenti della società: dalla piccola e media industria all’ agricoltura e pesca e fino alla fascia più debole della popolazione con in testa famiglie con redditi più bassi e pensionati. Oltre che all’introduzione o all’aumento dei bonus e voucher mensili o annuali per il pagamento delle bollette di luce e gas per uso casalingo e per le aziende, prevista la riduzione del PDV ( l’imposta sul valore aggiunto) sul costo del gas che passerà dal 25 al 13 per cento; aliquota che - temporaneamente- fino al marzo del 2023 sarà del 5 per cento. Riduzione dell’IVA anche per tutta una serie di generi alimentari. Quella per carne, pesce, uova, frutta e verdura già portata al 13 per cento passerà al 5 e con il 5 per cento saranno tassati anche alcuni prodotti lattiero caseari attualmente tassati con il 25 mentre passerà al 13 pure l’ imposta sui prodotti igienici e al 5 quella sui biglietti per le manifestazioni artistico- teatrali e sportive. Coadiuvato dai suoi più stretti collaboratori, Plenković ha ripetuto più volte che si tratta di misure solidali che richiedono una grande responsabilità sociale. Messaggio lanciato fondamentalmente alle grandi catene di supermercati che ultimamente hanno lievitato i prezzi a dismisura, ma che dovrebbe raggiungere pure i produttori e principalmente il settore della pesca e dell’agricoltura che con le nuove sovvenzioni non dovrebbero subire grandi perdite. “Impossibile contenere completamente gli effetti del caro-energia” ha detto Plenković illustrando il contesto globale che ha portato a questa situazione. “Senza questi provvedimenti dal prossimo primo aprile le bollette della corrente elettrica sarebbero aumentate del 23 e quelle del gas del 79 per cento, siamo invece riusciti a contenere rincari rispettivamente al 10 e al 20 per cento” ha spiegato ancora Plenković soffermandosi quindi sugli assegni sociali per pensionati e categorie deboli, una tantum che andrà - a seconda della fascia- da un minimo di 400 ad un massimo di mille 200 kune. “Misure volte a tutelare la fascia più debole, a salvaguardare i posti di lavoro e il poter d’acquisto, ma anche a garantire la ripresa economica e la concorrenzialità del sistema produttivo del paese” ha concluso il premier croato.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: EPA
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