Foto: EPA
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La proposta della nuova legge sull'interruzione della gravidanza che avrebbe dato disco verde all'aborto terapeutico in casi particolari ha ottenuto 78 voti contrari, 47 favorevoli e 5 astenuti. Hanno votato contro il centro destra al potere, la destra conservatrice, i voti a favore sono arrivati dal centro sinistra che ha proposto la legge e anche da alcune formazioni minori incluse nella coalizione di governo.

Dunque, la maggioranza non ha votato compatta sul delicato punto. “Abbiamo proposto il diritto alla scelta e alla libertà” ha dichiarato deluso il leader socialdemocratico Peđa Grbin. Dal canto suo Branko Bačić dell'Accadizeta al potere, ha risposto che è inaccettabile che l'interruzione della gravidanza venga definita come una regola e non un'eccezione.

E intanto Mirela Čavajda di Zagabria ha deciso di interrompere la gravidanza in un ospedale sloveno dopo che quelli croati abilitati a farlo le hanno chiuso le porte in faccia, in seguito al parere espresso dai comitati etici. La donna è al sesto mese di gravidanza però un mese fa alla creatura che porta in grembo è stato accertato un tumore progressivo al cervello.

Facilmente intuibili le prospettive di vita per il nascituro qualora venisse vivo al mondo. Il dramma di Mirela Čavajda ha sensibilizzato le associazioni e gli enti della società civile come pure la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica, in nome del diritto all'assistenza sanitaria di ogni cittadino.

Valmer Cusma