Foto: EPA
Foto: EPA

Domani, giovedì 18 agosto, è previsto in Ucraina un incontro trilaterale tra il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, l'omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, ed il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. Lo ha reso noto una portavoce dell'Onu, precisando che venerdì 19, Guterres visiterà il porto ucraino di Odessa. Si recherà anche a Istanbul per visionare il Centro di coordinamento congiunto, istituito per monitorare l'applicazione dell'accordo sull'esportazione di grano ucraino.
Zelesnky, nel suo discorso serale, ha intanto fatto un appello agli abitanti della Crimea, delle "altre regioni del sud dell'Ucraina", delle "aree occupate del Donbass" e della regione di Kharkiv di "prestare molta attenzione" e di "non avvicinarsi alle installazioni militari dell'esercito di Mosca e a tutti quei luoghi dove immagazzinano munizioni e attrezzature, dove tengono il loro quartier generale". "Ogni giorno e ogni notte" si segnalano nuove esplosioni.
Le autorità filorusse che controllano la maggiore centrale nucleare in Ucraina e in tutta Europa, quella di Zaporizhzhia, hanno accusato le forze di Kiev di aver attaccato il sito nucleare. Vladimir Rogov, membro del consiglio dell'amministrazione militare-civile della regione, ha affermato che "decine di colpi sono stati sparati da armi pesanti al sistema di raffreddamento. Non è protetto come lo è il reattore e i nostri nemici hanno la possibilità di danneggiarlo e ostacolare il corretto raffreddamento del reattore". Sempre secondo le autorità filorusse, gli attacchi potrebbero provocare un "disastro peggiore di Chernobyl".
Opposta invece la versione degli ucraini: è l'esercito russo a sparare contro postazioni ucraine dalla centrale di Zaporizhzhia, utilizzandola come scudo.
Energoatom, l'ente ucraino per l'energia atomica, ha al contempo denunciato un cyberattacco russo "senza precedenti" al suo sito internet. Il sito "è stato attaccato dal territorio russo", ha aggiunto Energoatom, specificando comunque che il servizio non ha subito interruzioni.


E. P.