Foto: Reuters
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Il presidente russo Vladimir Putin ha chiesto un minuto di silenzio per quelli che ha definito gli "eroi" che combattono in Ucraina e per le "vittime delle azioni terroristiche di Kiev".
"La Russia non vuole e non le serve un ritorno dell'Urss", ha detto, ma "l'amore per la Russia è un sentimento indistruttibile. Ecco perché anche i giovani nati dopo la tragedia della caduta dell'Unione Sovietica hanno votato" per l'annessione". E ancora: I russi che vivono al di fuori dei confini della Russia possono tornare alla loro "patria storica". Ogni attacco alle zone annesse sarà quindi ora visto come un'aggressione alla Russia.

L'Ucraina deve "cessare il fuoco cominciato nel 2014", siamo pronti a tornare al tavolo dei negoziati. Ma la scelta "dell'annessione della popolazione delle quattro regioni ucraine non è più in discussione. Ha detto Putin, che poi ha attaccato l'Occidente, spiegando: "Vogliono renderci una colonia, vogliono defraudarci, non vogliono una cooperazione. Anche la nostra cultura li spaventa, il nostro fiorire è un pericolo per loro. Stanno portando avanti una guerra ibrida contro la Russia".

Putin ha detto anche che l'Occidente vuole conquistare la Russia con nuove valute e tecnologia, cercando di cancellare la cultura russa perché non tollera "che esista un paese così ricco".

"L'economia russa è stata colpita da sanzioni dall'invasione dell'Ucraina a febbraio, con l'Unione Europea che ha cercato di emanciparsi dalle importazioni di gas. Sono stati gli Usa a pretendere da Italia e Germania e altri paesi che impongano nuove sanzioni", ha detto.

Parlando di armi nucleari Putin ha ricordato che gli Stati Uniti per primi hanno usato le armi nucleari in Giappone e per due volte, creando quindi un precedente con questo tipo di armamento, inoltre ha apertamente accusato "gli anglosassoni" di aver sabotato il gasdotto Nord Stream.

Dopo il suo discorso, il presidente russo Vladimir Putin ha firmato al Cremlino i trattati di annessione delle regioni ucraine di Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia, alla presenza dei leader separatisti di questi territori, che hanno siglato a loro volta i documenti.

Davide Fifaco