Foto: Remigio Grižončič
Foto: Remigio Grižončič

In Slovenia e nel mondo della vela mondiale Vasilij Žbogar non ha bisogno di presentazioni, ma in queste settimane nella sua città il campione isolano ha dovuto mettersi in gioco e farsi conoscere in una nuova veste: quella di politico che si propone per governare il bene comune.

Con l'avvicinarsi del primo appuntamento elettorale e dopo aver fatto una serie di incontri esplorativi nelle varie realtà del Comune, Žbogar ha, quindi, presentato ufficialmente "la visione" per Isola per i prossimi trenta anni, sottolineando che non è solo la sua visione ma quella di tutti gli isolani che con le loro idee stanno partecipando a definire la sua proposta per il futuro cittadino.

"Noi abbiamo scelto di guardare ad Isola dal basso, ossia a partire dal cittadino, per il quale intendiamo lavorare al fine di risolvere i suoi problemi quotidiani", ha spiegato il candidato sindaco. Perciò è fondamentale sin da questa fase instaurare un dialogo con i cittadini, e a partire da questo prendersi cura della loro salute e della città che deve essere sempre più bella e sempre più verde; fornendo risposte a problemi concreti come quello dei prezzi troppo alti delle case che sta spingendo molti isolani a trasferirsi in altre località con il rischio che la pittoresca cittadina costiera si trasformi in un paese fantasma. Žbogar ha voluto sottolineare che lui non è e non vuole essere "il classico candidato" e che la sua lista intende portare avanti proposte pratiche per risolvere i problemi quotidiani di tutti i residenti, giovani e meno.

Ma quale è la visione di Žbogar per quanto riguarda la locale Comunità Nazionale Italiana? "Devo molto alla Comunità Nazionale Italiana. Ho anche frequentato la scuola media italiana 'Pietro Coppo' di Isola", ci ha detto; aggiungendo di augurarsi che se eletto possa collaborare in modo costruttivo con la minoranza e con il suo prossimo vicesindaco.
Durante la serata sono stati presentati anche alcuni candidati della sua lista tra i quali tra i quali c'è anche il connazionale Dragan Sinožič.

Barbara Costamagna