Foto: EPA
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La proroga dell'intenzione di sanzionare gli automobilisti, che non hanno ancora cambiato le targhe serbe con quelle kosovare, è stata richiesta dall'ambasciatore americano a Priština, Jedd Hovenier. Nel frattempo, Stati Uniti ed Unione europea, insieme a Belgrado e Priština, potrebbero trovare una soluzione alla crisi nel nord del Kosovo. "Ringrazio l'ambasciatore per il suo impegno. Accetto la sua richiesta di posticipare di 48 ore il sanzionamento per gli automobilisti con targhe illegali", ha scritto il premier kosovaro, Albin Kurti, in un tweet, precisando di essere felice di collaborare con Stati Uniti ed Unione europea nella ricerca di una soluzione nei prossimi due giorni.
L'ambasciatore americano si è comunque detto preoccupato perché i leader di Kosovo e Serbia non sono riusciti ancora a risolvere la crisi. Nel corso dell'incontro, chiesto dall'alto rappresentante Ue per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, non è infatti stato raggiunto nessun accordo. Borrell ha affermato che entrambi i leader sono responsabili del fallimento dei negoziati ed ha criticato in particolare Priština, che ha rigettato il compromesso proposto dall'Ue, mentre Belgrado ha accettato.
Dopo la riunione, il presidente serbo, Aleksandar Vučić, ieri sera ha incontrato anche i rappresentanti dei Serbi del Kosovo. "Gli abbiamo pregati di stare attenti e di rimanere calmi, per mantenere la pace e la stabilità nella regione, nonché di rispondere decorosamente all'arroganza degli altri", ha detto Vučić dopo l'incontro.
La presidente del Kosovo, Vjosa Osmani, ha intanto accusato Borrell di essere di parte ed ha definito la Serbia come aggressore.


E. P.