Foto: MMC RTV SLO
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Nulla di fatto per la commissione Bilancio della Camera. Nonostante la lunga notte di dibattito non è stata approvata alcuna modifica. Prosegue, perciò, il confronto sui punti che devono essere ancora rivisti.

Nel frattempo la destra ha dovuto fare retromarcia, a causa delle poche risorse in campo e di alcuni pareri di Bruxelles, su alcuni punti che nelle settimane scorse e in campagna elettorale avevano rappresentato i loro cavalli di battaglia. Niente condono fiscale generalizzato, ma solo la possibilità ai comuni di decidere se utilizzarlo per le multe, facendo pagare solo l'importo senza gli interessi maturati. Niente flat tax, nonostante la promessa elettorale, perchè non esiste la copertura finanziaria. Restano a 600 euro le pensioni minime, mentre l'aspirazione di Berlusconi era portarle a mille e indietro tutta sui pagamenti in contanti fino a 60 euro. Dopo il no di Bruxelles si cercherà di rimediare alla mancata promessa relativa al pos, tentando di far ridurre le commissioni.

Meno tagli, però, alle pensioni medie. A pagare, invece, dovrebbero essere quelle più alte. Opzione donna dovrebbe restare invariata, mentre sale da 20.000 a 25.000 euro il limite del reddito al quale potrà essere applicato il taglio del cuneo fiscale del 3%. Nel 2023 il Reddito di cittadinanza sarà versato ai percettori abili al lavoro per sette mesi anzichè per otto, come stabiliva il disegno di legge di bilancio approvato dal Consiglio dei Ministri.

In uno degli emendamenti del governo spuntano anche regole ad hoc per le intercettazioni preventive legate alle attività di intelligence. Si trasferiscono dal ministero della Giustizia al sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica le spese per le intercettazioni ai fini di intelligence.

Barbara Costamagna