Elmi antichi, vasi, statue, e perfino un affresco pompeiano del primo secolo dopo Cristo. Sono i 60 reperti archeologici dal valore stimato in oltre 20 milioni di dollari, rimpatriati in settimana dagli Stati Uniti, dov’erano stati venduti da trafficanti d’arte internazionali, grazie a una collaborazione fra il nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale e il County District Attorney’s Office di New York.

Gli inquirenti sono riusciti a ritrovare le opere d’arte grazie ad alcuni procedimenti penali a carico di diversi trafficanti internazionali di reperti archeologici, e, dopo gli accertamenti sulla provenienza e destinazione, i reperti sono stati individuati in collezioni private statunitensi, alcuni in possesso di uno dei più grandi collezionisti d'arte antica del mondo, al quale è stato imposto, per la prima volta, un divieto a vita di acquistare antichità.

I beni, provenienti da saccheggi di siti archeologici italiani, scavi clandestini o da furti, erano stati immessi nel mercato antiquario internazionale attraverso transazioni effettuate da ricettatori di beni culturali e mercanti d’arte, e non erano noti al mondo accademico fino alla data della loro acquisizione nel mercato antiquario.

Per anni erano rimasti nascosti in musei, case private e gallerie estere, fino all’individuazione e il sequestro da parte degli investigatori. Ora sono ritornate in Italia e mostrate al pubblico nel corso di una conferenza stampa al Ministero dei beni culturali.
“Il recupero di questi reperti da parte dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale – ha detto il Ministro dei beni culturali Gennaro Sangiuliano - è un grande successo nell’ambito delle attività di contrasto al traffico illecito dei beni che appartengono alla nostra nazione”.

Durante la conferenza stampa, il Generale Vincenzo Molinese, Comandante dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, ha illustrato i dati statistici del 2022 sulle attività di contrasto ai traffici illeciti dei beni culturali, che ha visto 217 verifiche sulla sicurezza in musei, biblioteche e archivi, 381 perquisizioni, 971 persone denunciate, quasi 75 mila beni archeologici e paleontologici recuperati e 1.227 opere false sequestrate (con un valore, qualora immesse sul mercato come autentiche, di oltre 85 milioni di euro).

Alessandro Martegani