Egidio Bulfon che è stato il primo presidente e l’ha guidata per tre mandati ha dichiarato, con una punta di commozione, di essere orgoglioso della crescita e del progresso registrati . “Molti degli attuali dirigenti e dei giovani attivisti erano bambini quando la comunità nasceva ed ora sono ancora qua, finalmente in una sede adeguata e moderna, a lavorare per la salvaguardia e l’affermazione della nostra lingua e cultura”, ha detto Bulfon mentre la presidente Tamara Tomasich ha ricordato i momenti belli, ma anche quelli meno belli. “Siamo veramente una grande famiglia, e questo nostro modo di essere e operare ci ha permesso di superare tutte le difficoltà”, ha affermato tra le altre cose la dirigente dichiarandosi fiera delle numerose attività che quotidianamente portano in comunità, bambini, giovani e meno giovani ma anche anziani. Un assaggio di queste è stato presentato pure ieri sera con le esibizioni dei gruppi di danza, minicantanti, filodrammatica, orchestrina e il gruppo vocale “Castrum veneris”.
“Le Comunità degli italiani sono la colonna portante, la spina dorsale della CNI e vedere tanto fermento, tanta voglia di fare ci fa guardare con speranza al futuro”, ha detto la vice-presidente della Regione istriana Jessica Acquavita mentre il sindaco di Buie, Fabrizio Vižintin ricordando l’autoctonia della componente italiana ha aggiunto: “L’ italianità fa’ parte dell’ impronta culturale, storica ed identitaria della nostra cittadina; con l’ attività dei quattro pilastri ovvero delle quattro Comunità degli italiani operanti sul nostro territorio rafforziamo, la nostra cultura,la nostra storia e la nostra identità”.

Lionella Pausin Acquavita

Foto: Radio Capodistria/Lionella Pausin Acqavita
Foto: Radio Capodistria/Lionella Pausin Acqavita