A margine del Giorno del ricordo dell'esodo e delle foibe in Italia il Ministero degli esteri sloveno ha diffuso un comunicato nel quale si rileva l'importanza di un ricordo completo e rispettoso dei fatti tragici del passato e per tutte le vittime della guerra e del dopoguerra.
"Ogni comunità custodisce il proprio ricordo su esperienze dolorose - scrive il Ministero - ma occorre anche fare in modo che il dolore non si trasformi risentimento, pregiudizio e paura". Sottolineando il "diritto al ricordo e al rispetto della dignità umana", nel comunicato il Ministero di Lubiana afferma che va altresì evitata "la semplificazione con l'innalzamento di un dolore sull'altro, stendendo l'oblio sugli orrori provocati agli sloveni dal fascismo". Un approccio obiettivo al ricordo degli eventi dolorosi del XX secolo è fondamentale per costruire "il futuro comune che gli abitanti di una parte e dell'altra del confine italo-sloveno, soprattutto i giovani, meritano". In questo contesto il Ministero rammenta la Relazione della Commissione mista storico-culturale sulle relazioni italo-slovene tra il 1880 e il 1956. "La pubblicazione di questa relazione in entrambi i Paesi contribuirebbe a far conoscere i fatti storici con obiettività".
"La riconciliazione ha bisogno di tempi adeguati e impegno". E ancora "Dobbiamo aprirci l'uno verso l'altro nel rispetto reciproco e cogliere le opportunità di interesse comune" scrive il Ministero degli esteri sloveno, citando come valido esempio l'ambizioso progetto Gorizia-Nova Gorica capitale europea della cultura.

Hanno detto la loro anche alcuni esponenti politici. L'europarlamentare socialdemocratico Matjaž Nemec si dice deluso dal modo in cui è stato celebrato in Italia il Giorno del ricordo. Secondo Nemec questa impostazione della ricorrenza comunica all'Unione europea che "i valori della convivenza pacifica, il rispetto e il riconoscimento della verità storica per i vertici politici italiani sono parole vuote che si possono calpestare per il consolidamento della propria parte politica". Nemec si dice convinto che la maggioranza della gente comune, da una parte e dall'altra del confine, non condivida questo atteggiamento. "La riconciliazione non può basarsi sull'umiliazione di un popolo, ne' sulla giustificazione dei crimini da questo subiti". Il deputato SD annuncia che inoltrerà al Parlamento europeo la richiesta per una discussione sulle posizioni espresse dalla politica al governo in Italia nel Giorno del ricordo, invocando una sollecitazione dell'Europarlamento affinchè Roma riconosca la Relazione della Commissione mista storico-culturale sulle relazioni italo-slovene tra il 1880 e il 1956.
"Le guerre sono eventi terribili dai quali tuttavia dovremmo trarre insegnamento" scrive invece il deputato di Levica (Sinistra) Matej Tašner Vatovec. "Le guerre dovrebbero essere cicatrici che rimangono per ricordarci fatti nefasti. E' per questo che non deve esserci un abuso di questo ricordo a scopo politico". "In un'epoca in cui la destra estrema sta crescendo in Europa - conclude Tašner Vatovec - dovremmo esserne più coscenti". (red)

Il MInistero degli Affari Esteri della Repubblica di Slovenia - Foto: BoBo
Il MInistero degli Affari Esteri della Repubblica di Slovenia - Foto: BoBo