Foto: Pixabay
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Nel 2024, è prevista l'entrata in vigore del recente accordo di partenariato tra l'Unione Europea e 79 Nazioni, di cui 48 africani, e anche dei Caraibi e del Pacifico, coinvolgendo circa 2 miliardi di persone, con l'obiettivo di affrontare congiuntamente le sfide globali e rafforzare le capacità di entrambe le parti. Il nuovo accordo, firmato a Samoa il 15 novembre 2023, si concentra su sei settori prioritari, tra cui democrazia e diritti umani, crescita economica e sviluppo sostenibile, cambiamento climatico e migrazione. Esso sostituisce l'accordo precedente, noto come accordo di Cotonou, adottato nel 2000 che mirava a ridurre la povertà e integrare i paesi ACP nell'economia mondiale. Il nuovo accordo di Samoa, rappresenta il quadro giuridico e politico per le relazioni tra l'UE e i paesi ACP per i prossimi venti anni. L'UE intende svolgere un ruolo geopolitico in Africa e cambiare il modo in cui i cittadini europei percepiscono il continente; troppo spesso con stereotipi culturali ed un pessimismo che hanno le loro radici in anni lontani. L'UE adotta un approccio integrato verso l'Africa, combinando politiche settoriali e nazionali come quelle riguardanti il cambiamento climatico e gli investimenti diretti con interventi specifici per singoli Stati o regioni africane, come l'Africa sub-sahariana, al fine di promuovere obiettivi condivisi come la decarbonizzazione e l'equità di genere. Parallelamente, l'UE implementa programmi nazionali o regionali per l'Africa, personalizzati per soddisfare le esigenze specifiche dei singoli Stati, come la lotta alla povertà e il miglioramento dell'accesso ai servizi sociali e sanitari di base, adattati alle peculiarità di ciascun Paese come la pace e la coesione sociale nel Burkina Faso. Tuttavia, l'Unione europea si trova a fronteggiare una complessa competizione geopolitica in Africa, con l'intervento di potenze globali come Stati Uniti, Russia e Cina, mentre cerca di superare stereotipi per costruire relazioni più solide e proficue con gli Stati africani, promuovendo la crescita economica e l'innovazione attraverso progetti concreti e una diplomazia costante.

Corrado Cimador