A sinistra il presidente dell'Institut Jacques Delors ed ex premier italiano, Enrico Letta, insieme al ministro dell'Economia sloveno, Matjaž Han, durante il punto stampa al termine dell'incontro dell'11 marzo. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria
A sinistra il presidente dell'Institut Jacques Delors ed ex premier italiano, Enrico Letta, insieme al ministro dell'Economia sloveno, Matjaž Han, durante il punto stampa al termine dell'incontro dell'11 marzo. Foto: Valerio Fabbri/Radio Capodistria

Che l'Unione europea debba cambiare marcia da un punto di vista industriale, e quindi economico, è opinione diffusa. Il problema, al solito, è su come mettere in atto un cambio di passo senza il quale l'Europa è destinata a rimanere al rimorchio degli Stati Uniti su diversi fronti, dalla difesa alla tecnologia, ma anche di Cina, per l'approvvigionamento di materie prime critiche, o Russia, come accadeva per l'energia fino a prima dell'invasione dell'Ucraina. Al lavoro per dar vita a un piano operativo di come eseguire questo cambio di passo ci sono, fra gli altri, due ex premier italiani come Enrico Letta e Mario Draghi, il cui report vedrà la luce dopo le elezioni. Per l'ex segretario del Partito democratico invece la scadenza di metà aprile è più vicina, e secondo lui la riorganizzazione del mercato unico interno deve avere, da un'ottica industriale, una dimensione geopolitica basata su quattro pilastri: difesa, telecomunicazioni, energia e settore finanziario, tutti ambiti considerati nella relazione lettiana "asset strategici europei". E ai nostri microfoni ha definito strategici anche i rapporti tra Italia e Slovenia:
"Io sono, come lei sa, un grande fan della relazione tra Italia e Slovenia, una relazione centrale per l'Italia, anche in vista dell'allargamento dell'Unione europea ai Balcani occidentali, come uno dei centri e delle chiavi. Il rapporto con la Slovenia ci permetterà di gestire l'allargamento in modo ancora più produttivo e positivo. Credo che bisogna fare ancora molto di più per rendere ancora più strategica la relazione tra Italia e Slovenia, ma come lei diceva, mi sembra che le relazioni bilaterali siano ottime e che ci sia soltanto la possibilità di farli crescere e migliorare."
La missione di Letta a Lubiana rientra quindi in un'ottica di dialogo con gli attori nazionali per dar vita a un'Europa più indipendente e autosufficiente grazie all'innovazione, senza la quale la transizione verde così come quella digitale rimangono prigioniere di sé stesse. Dopo aver una riunione in mattinata con Golob, Letta ha avuto un incontro a porte chiuse nel Castello di Brdo con il ministro Han, seguito da un dibattito con interlocutori dal mondo economico e sociale.

Valerio Fabbri