Foto: Radio Capodistria
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Domani nel Consiglio regionale del Friuli-Venezia Giulia arriverà la proposta di legge di modifica delle elezioni negli enti locali e quindi il via libera al terzo mandato per i sindaci dei comuni sotto i 15 mila abitanti e l'abbassamento della soglia dal 50 al 40% per l'elezione al primo turno nei comuni con più di 15mila abitanti. Le norme, se dovessero essere approvate, sarebbero valide già dalle prossime amministrative di giugno.

A questo proposito queste le parole dell'assessore alle autonomie locali, funzione pubblica, sicurezza e immigrazione del Friuli-Venezia Giulia, Pierpaolo Roberti:

"Abbiamo ottenuto il 100% di quello che volevamo fare. Vogliamo una legge elettorale che modifichi alcune criticità che si sono manifestate nell'ultimo periodo. Ci saranno anche probabilmente degli emendamenti che arriveranno in aula per correggere altre parti, altre norme che secondo noi, a nostro giudizio, vano correte. Abbiamo mantenuto un'unità totale, completa, del centrodestra della maggioranza di governo in Friuli-Venezia Giulia, che ha desiderato, in modo un’anime queste modifiche. Quindi, in questo senso, l’obiettivo è pienamente raggiunto. Per tutto il resto, se ci riferiamo al possibile allineamento delle scadenze elettorali, c’è una valutazione ancora in corso. È chiaro che quella è una manovra che non deve venire incontro semplicemente alle esigenze, alle richieste ed al coordinamento politico tra le varie forze di maggioranza, ma c'è anche tutta una questione tecnica da risolvere. Evidentemente se non l'abbiamo fatto ancora magari c'è da prendersi qualche tempo in più per capire dal punto di vista tecnico come poter agire.
C'è un ragionamento in corso anche sul tema del quorum nel caso di candidato unico, che è una manovra che è stata fatta anche a livello nazionale. C’è stata una discussione, già un emendamento presentato in sede di commissione, poi fatto ritirare, su mia richiesta, per un approfondimento. Quell'approfondimento c'è stato, quindi molto probabilmente arriverà l'emendamento per il 40% di quorum, anche perché, ricordiamoci, noi andremo a votare con 114 comuni tutti piccoli; quindi, c'è la grossa possibilità che tanti di questi comuni abbiano il candidato unico".

Davide Fifaco