Foto: EPA
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L'esecutivo sta preparando una proposta per avviare il processo di riconoscimento della Palestina in modo da contribuire a un accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e al rilascio degli ostaggi sequestrati dal movimento islamista palestinese Hamas. Una decisione presa alla fine di marzo, al margine del vertice europeo insieme a Spagna, Irlanda e Malta. Un'idea accolta immediatamente con favore e soddisfazione dagli altri partner, poiché "la Palestina deve essere libera e questo è l'unico modo per raggiungere un accordo; la stabilità nella regione è l'attuazione di una soluzione a due Stati, con lo Stato ebraico e palestinese fianco a fianco, in pace e sicurezza, per il bene della popolazione." Robert Golob, insieme a tutta la squadra dell'esecutivo, in questi mesi ha più volte ribadito l'importanza della fine del conflitto, considerando le condizioni umanitarie disastrose.
"Gli orrori devono cessare. Per questo è necessaria una soluzione negoziata", ha sottolineato il gabinetto del Premier, aggiungendo che il governo "rimane in contatto con i Paesi che condividono la stessa visione, ma la decisione sui tempi di riconoscimento è una prerogativa sovrana di ogni singola Nazione." Un progetto che la Slovenia vuole attuare in breve tempo, teoricamente entro il 21 maggio. Tuttavia, secondo il portale N1 che ha rilasciato informazioni non ufficiali, l'Ufficio del Premier e il Ministero degli Esteri avrebbero avuto alcuni disaccordi sulla modalità di riconoscimento, motivo per cui l'inizio della documentazione non è ancora stato coordinato. Sempre secondo il portale, in queste ore sarebbe in corso la riunione di governo.

Foto: Anže Malovrh/STA
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