Foto: Reuters
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Aumento degli obiettivi di efficienza energetica ed energia rinnovabile al 2030, una piattaforma per gli acquisti comuni di gas, gnl e idrogeno, un'accelerazione sulle procedure di autorizzazione e vincoli per l'installazione di fotovoltaico sui tetti, 10 milioni di tonnellate di idrogeno verde prodotto più 10 milioni di tonnellate dall'estero: questi gli obiettivi del piano REPower EU, del valore complessivo di quasi 300 miliardi di euro, con il quale la Commissione Ue si avvia all'indipendenza energetica da Mosca in 5 anni.

Obiettivo "ambizioso ma realistico" come ha sottolineato Ursula Von der Leyen, presidente della Commissione Ue. Accolta anche la richiesta dell'Italia di un tetto europeo al prezzo del gas, ma solo in caso di interruzione delle forniture. Con la guerra in Ucraina, Bruxelles vuole emanciparsi da Mosca e accelerare sulla transizione energetica verde.

In programma anche la creazione di nuove centrali solari ed eoliche attraverso procedure burocratiche più snelle. Un vasto piano per l'energia, coerente con gli obiettivi ambiziosi a partire da quello di quest'anno, con il taglio di 2/3 delle importazioni di gas dalla Russia e dell'ultimo terzo entro il 2026-27. Per quanto riguarda il gas, sarà la Eu Energy Platform il veicolo chiave per la diversificazione delle forniture.

Una piattaforma per l'acquisto congiunto di gas, gnl e idrogeno per mettere in comune la domanda, coordinare l'uso delle infrastrutture di importazione, stoccaggio e trasporto e negoziare con i partner internazionali. Il tutto per evitare una concorrenza interna che rallenterebbe il processo di diversificazione.

Inoltre, per la prima volta nella storia comunitaria, la Commissione europea ha proposto di utilizzare denaro proveniente dal bilancio europeo per incentivare appalti in comune nell'acquisto di armamenti. L'iniziativa giunge dopo che l'invasione russa dell'Ucraina sta inducendo i Ventisette paesi membri ad un forte aumento della spesa militare. Il tentativo di Bruxelles è doppio: rafforzare il coordinamento tra i paesi e promuovere l'industria della difesa.

Davide Fifaco