Foto: MMC RTV SLO/BoBo
Foto: MMC RTV SLO/BoBo

Le assenze di Begić, Kastrati e Badžim, comodamente adagiati in tribuna come tifosi ordinari, probabilmente non spiegano la prestazione deludente sfoderata dall'Olimpia Lubiana nella finale di Supercoppa di Slovenia, vinta dai Primorska Sixt per 83 - 71.

I Lubianesi, cui forse servirebbe qualche rinforzo, rimangono in partita per pochi minuti, prima di cedere di fronte a un avversario che approccia la partita con un altro passo, dimostrando determinazione e aggressività. I Capodistriani iniziano a scavare un solco tra se e gli avversari sin dal primo quarto, chiuso sul 21 a 14. Di seguito il vantaggio cresce, raggiunge i 20 punti, raramente scende sotto i 15.

Trascinata dalla forza della disperazione e da Mesiček, l'unico che a sprazzi accende la luce e chiude con 14 punti, l'Olimpia si rivede a metà del quarto periodo, quando produce il massimo sforzo portandosi a meno sette. Dall'altra parte invece la solidità di Vončina, Kuridža, Čakarun e soprattutto il talento di Harris, tutti in doppia cifra, consentono alla squadra capodistriana di mettere in bacheca anche la prima supercoppa di Slovenia.
"Siamo partiti alla grande - spiega Harris nel dopogara - facendo ciò che dovevamo fare per vincere la partita. Le aspettative sono alte, per cui giocare bene e provare a vincere la Lega Adriatica Due, tuttavia sarà importante anche il campionato. Ci vuole tempo, bisogna fare un passo alla volta, migliorando come squadra di partita in partita, di giorno in giorno. Facendo così risultato sarà quello sperato". Harris conclude dicendo di apprezzare molto Capodistria.