Foto: Zajem zaslona (https://strogo-zaupno.si/)
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Questo documentario è fondamentale perché racconta i difficili anni della guerra, che hanno fatto emergere i valori fondanti della nostra società. Ha utilizzato queste parole il ministro della Difesa, Borut Sajovic, che ha presenziato alla prima del lungometraggio “Gli ultimi giorni”, finanziato dal suo ministero per celebrare l’80imo anniversario dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nelle brevi dichiarazioni rilasciate prima di partecipare alla proiezione, Sajovic ha voluto ricordare che la Slovenia è rimasta coinvolta in un conflitto che non ha cercato né voluto, ritrovandosi poi sul lato giusto della Storia che, nei decenni, l’ha portata nel consesso transatlantico. Fra i promotori del film anche l'Associazione dei combattenti per i valori della guerra di liberazione nazionale della Slovenia, il cui presidente, Marijan Križman, ha dichiarato che una pellicola di questa profondità riesce a colmare alcune lacune dei programmi scolastici che, secondo lui, non danno il giusto peso alle vicende dell’ultimo conflitto mondiale. Križman ha aggiunto che è fondamentale ricordare come la guerra in Slovenia sia terminata a tutti gli effetti il 15 maggio, e non il 9, con l’arrivo delle truppe britanniche, e proprio questo contributo documentaristico potrà contribuire a una memoria storica condivisa. Il film, infatti, mette in luce i momenti chiave degli ultimi giorni di guerra, la vita della popolazione civile e il ruolo decisivo del movimento partigiano sloveno nella sconfitta delle forze di occupazione. Una ricostruzione fatta anche grazie a preziose testimonianze dirette, che tratteggiano storie di coraggio, solidarietà e coscienza nazionale. Alla proiezione era presente anche il premier, Robert Golob, che non ha rilasciato dichiarazioni.

Valerio Fabbri