Foto: Matej Grah/DZ
Foto: Matej Grah/DZ

Al momento del voto, a scrutinio segreto, l'opposizione di centrosinistra ha annunciato la sua ostruzione. A ritirare schede sono stati così solo i deputati della coalizione di governo, quelli del Partito Nazionale, del Partito dei Pensionati ed i due parlamentari delle Comunità Nazionali Autoctone. A favore della defenestrazione di Zorčič, alla fine hanno votato in quarantacinque, mentre due schede sono risultate nulle. Nuovamente quindi è mancato il quantaseiesimo. In questi giorni i due deputati delle minoranze nazionali non hanno mancato di essere al centro dell’attenzione.

Per Felice Žiža, parlamentare della Comunità Nazionale Italiana l’esito del voto era prevedibile: “Chiaramente la coalizione ha lavorato affinché aumentassero i voti, per farli diventare 46 o anche 47, ma alla fine non è andata così”.

Ci sarà un terzo tentativo di defenestrare Zorčič?

Penso di sì. A questo punto, però, se io fossi al posto del Governo, proverei a continuare collaborare con Zorčič, cercando di far diventare la cosa quanto più produttiva e facendo sì che il presidente della Camera sia quanto più autonomo, indipendente e neutrale nelle decisioni, che ora lo collocano all’opposizione. Come presidente della Camera deve essere al di sopra delle parti, solo così il Governo, forse, riuscirà ad accettare la sua figura e la collaborazione con lui”.

Lei aveva detto che i deputati delle minoranze non avrebbero contribuito a destituire nessuno. Nell’ultimo periodo però non è mancato qualche appunto all’indirizzo del presidente della Camera.

"Noi abbiamo più volte detto che il gruppo parlamentare delle comunità nazionali non è propenso a votare per la revoca del Governo, del Presidente della Camera o di altro ancora. La scorsa settimana, però, Zorčič ha commesso un gravissimo errore: si è schierato apertamente con l’opposizione, votando contro l’Ordine del giorno della seduta della Camera di stato, che lui stesso aveva proposto. Ha creato disagio a tutto il parlamento, mettendo se stesso in grande difficoltà. Il messaggio che io ho voluto mandargli è che deve mantenere una posizione neutrale e che deve essere al di sopra delle parti nella guida del parlamento.

Quale sarà il rapporto dei deputati delle minoranze con il Governo?

"Noi continueremo a collaborare sulla base dell’accordo che abbiamo stipulato l’altr’anno. I rapporti sono buoni. Riusciamo a portare avanti i programmi concordati, con i tempi giusti. Per quanto ci riguarda proseguiremo a fare la nostra parte e credo che anche il Governo farà la sua parte. Considerando che trentotto deputati fanno parte della coalizione e che poi c’è un accordo di collaborazione con il Partito Nazionale e con quello dei Pensionati, la tenuta del Governo dipenderà probabilmente dal Partito dei Pensionati, che ha qualche difficoltà in più, anche per tutti i problemi che si sono creati nell’ultimo anno al suo interno".

Stefano Lusa