Foto: MMC RTV SLO/BoBo
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Il difensore civico, Vlasta Nussdorfer, continua a verificare le denunce di presunti respingimenti coatti di migranti e il comportamento delle forze di polizia durante le pratiche di evidenziazione dei migranti stessi. Della questione si occuperà anche l'alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. Le denunce si riferiscono in particolare a presunti respingimenti irregolari verso la Croazia di stranieri che avrebbero avuto l'intenzione di inoltrare la richiesta di protezione internazionale in Slovenia. Già ad agosto l'ombudsman aveva pubblicato un rapporto preliminare in cui si evidenziavano manchevolezze nelle procedure amministrative, con le richieste di asilo presentate e poi respinte che sarebbero state trattate in maniera troppo superficiale. I fatti erano stati deunciati un paio di mesi fa da Amnesty International. Al ministero dell'interno respingono tutte le accuse. Il capodicastero uscente, Vesna Györkös Žnidar, punta il dito anche contro alcune organizzazioni non governative, che avrebbero svolto un'attività che non rientra nelle loro competenze. Il ministro nega poi categoricamente che la polizia abbia operato respingimenti di gruppo; quelli che si verificano avvengono nel quadro delle procedure previste dalla legge e in collaborazione con le autorità croate. Nessun rifiuto a concedere la tutela internazionale; lo conferma il fatto, dice il ministro, che dall'inizio dell'anno sono state inoltrate più di 2.100 richieste. Bisogna però far presente che si verificano anche casi di abuso dello status di rifugiato, con i richidenti asilo che abbandonano senza preavviso i centri di accoglienza, il che significa che la Slovenia rappresenta soltanto un punto di transito verso la destinazione finale.