ZOI Foto: Radio Koper/google
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Alle Olimpiadi invernali di Pyeon Chang, la medaglia d'argento conquistata ieri da Jakov Fak nella 20 km di biathlon ha galvanizzato tutti i componenti della spedizione slovena; si lotta per vincere e bisogna crederci sino alla fine - la pensa così anche la squadra slovena di hockey ghiaccio che dopo la vittoria nella partita d'esordio con gli Stati Uniti, proverà a ripetersi, tra qualche ora, contro la Russia.
In apertura della settima giornata di gare è arrivata la seconda medaglia d'oro per l'Italia a questa edizione dei Giochi invernali, merito della straordinaria Michela Moioli che ha dominato la finale dello snowboard cross specialità introdotta alle Olimpiadi di Torino. La 22-enne azzurra sul podio è stata affiancata dalla francese Julia Pereira de Sousa Mabileau (argento) e dalla ceca, campionessa uscente, Eva Samkova che stavolta ha dovuto accontentarsi del bronzo.
Poca gloria per italiani e sloveni nelle gare di sci alpino. Nel super G maschile ad imporsi e' stato il 27-enne austriaco Matthias Mayer (oro quattro anni fa in discesa). Ha preceduto di 13 centesimi l'elvetico Beat Feuz (alla sua seconda medaglia olimpica dopo il bronzo nella libera di ieri). Terzo il campione uscente Kjetil Jansrud che non è quindi riuscito a regalare alla sua nazione quel titolo nella disciplina che perdurava da Salt Lake City 2002. Partito con il pettorale numero 7, il 32-enne scandinavo, ieri argento in discesa libera dietro al connazionale Svindal, pareva avere in pugno la gara dopo che il citato Svindal gli si era piazzato dietro di 31 centesimi e dopo che, con l'alzarsi dei numeri di partenza, i tempi dei concorrenti si facevano via via più alti. E invece, uno dopo l'altro, l'austriaco con il 15 e lo svizzero con il 16 si sono dati battaglia chiudendo a 13/100 l'uno dall'altro e precedendo rispettivamente di 18 e di 5/100 proprio Jansrud.
Gara esaltante, basti pensare che ben 11 concorrenti si sono ritrovati racchiusi in fazzoletto di secondo, fra questi anche un italiano, Dominik Paris, giunto settimo, e uno sloveno Boštjan Kline' piazzatosi decimo.
Vittoria svedese nello slalom femminile, gara contesa sul filo dei centesimi. L'oro olimpico ha cinto il collo della 32-enne Frida Hansdotter che ha preceduto la svizzera Wendy Holdener e l'austriaca Katharina Gallhuber. A sorpresa Mikaela Shiffrin, vincitrice ieri in gigante, non solo ha dovuto cedere lo scettro alla svedese, ma ha anche concluso la gara con un amarissimo quarto posto.
In testa dopo la prima manche con 20/100 di vantaggio sulla scandinava Hansdotter, l'elvetica Holdener alla fine si e' arresa alla rivale per soli 5/100. La Gallhuber ha invece effettuato una rimonta incredibile passando dalla nona piazza al bronzo grazie al migliore tempo di manche. La statunitense Shiffrin, grande favorita della vigilia e dominatrice della disciplina per tutta la stagione, non e' invece riuscita a cambiare marcia dopo che già nella classifica parziale si trovava ai piedi del podio.
Mai in corsa per le medaglie le azzurre, due di loro hanno comunque chiuso nella top ten, si tratta di Chiara Costazza e Irene Curtoni, rispettivamente nona e decima. Tra le slovene 18-esima Maruša Ferk, 21-esima meta Hrovat.
I padroni di casa festeggiano nello skeleton maschile, prova letteralmente dominata dall'atleta di casa Sungbin Yun. Il sudcoreano ha infatti fatto corsa in testa dalla prima alla quarta manche, terminando la prova davanti all'atleta russo Nikita Tregubov e al britannico Dom Parsons.