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Uno "scrittore di assoluta originalità e felicemente appartato, che unisce in un'opera inconfondibile la fantasia epica della grande letteratura latinoamericana e l'ombra misteriosa in cui si dissimulano i personaggi della grande lettereratura mitteleuropea". Juan Octavio Prenz così viene definito nella motivazione del Premio Internazionale Nonino, riconoscimento tra i più importanti d'Italia dedicato quest'anno a due suoi presidenti scomparsi entrambi nel 2018, lo scrittore premio Nobel Naipaul e il regista Ermanno Olmi.

Classe 1932, nato in Argentina da famiglia istriana, fuggito dalla dittatura - di cui parla il suo capolavoro, "Il signor Kreck" - vissuto successivamente a Belgrado e a Lubiana, Prenz è cosmopolita per formazione e per visione del mondo: "Solo gli alberi hanno radici" ha intitolato non a caso il suo ultimo romanzo, uscito nel 2017. Ma lo scrittore non sarà solo sul podio del Nonino. Con lui due colleghi, premiati nelle altre sezioni. Il riconoscimento a un Maestro del nostro tempo va alla storica e giornalista statunitense naturalizzata polacca Anne Applebaum, vincitrice nel 2004 del prestigioso Premio Pulitzer con un libro in cui ha indagato la storia dei campi di concentramento sovietici. La Applebaum, ha scritto la giuria, "è una delle piu' grandi testimoni morali del nostro tempo, fra i più importanti intellettuali pubblici internazionali". Infine il Nonino Risit d'Aur-Barbatella d'oro, sezione di origine che evoca il lavoro della famiglia fondatrice del Premio, distillatori in Friuli dal 1897: l'ha vinto questa volta Damijan Podversic, viticoltore goriziano della comunità slovena, per aver dato un appassionato impulso alla Ribolla gialla e aver avviato il recupero di terreni vocati sul Monte Calvario abbandonati da decenni. (o.r.)

Foto: Premio Nonino