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Un uomo di anima e cultura multiforme Juan Octavio Prenz, nato in Argentina nel 1932 da genitori istriano-croati, vissuto in esilio e da tanti anni trapiantato a Trieste, dove ha insegnato letteratura spagnola all'università, dopo i soggiorni a Belgrado e a Lubiana. Una delle frasi che lo rappresenta al meglio (e che dà il titolo a un suo libro recente) è "solo gli alberi hanno radici". Lui, che ha compiuto a ritroso il percorso dal Nuovo al Vecchio Mondo, non si è mai sentito straniero da nessuna parte, e si ritiene un uomo fortunato. Proprio come Diogene, che cacciato da Atene disse: "Mi togliete la città ma mi lasciate il mondo". Scrittore e e poeta, ma anche saggista, critico e traduttore, ha al suo attivo una produzione varia tra cui spicca il romanzo "Il signor Kreck", che racconta della dittatura militare in Argentina e diventa una metafora, quanto mai attuale, degli eccessi dello Stato in nome della sicurezza. Personaggio appartato, Prenz è narratore dalla voce originale e personalissima, un autore che a giudizio della giuria del Premio Nonino unisce mondi letterari diversi e affascinanti, "la fantasia epica della grande letteratura latinoamericana e l'ombra misteriosa in cui si dissimulano i personaggi della grande letteratura mitteleuropea".

Con Juan Octavio Prenz la 44esima edizione del Nonino omaggia la giornalista e saggista Anne Applebaum, statunitentense naturalizzata polacca, vincintrice come Maestro del nostro tempo. Al viticoltore goriziano Damijan Podversic e alla sua Ribolla gialla il Nonino Risit d'Aur - Barbatella d'oro, sezione di origine che evoca il lavoro della famiglia del premio, distillatori in Friuli dal 1897.
Il Nonino 2019 è dedicato a due suoi giurati scomparsi da poco: il regista Ermanno Olmi e lo scrittore premio Nobel Naipaul.

Foto: Premio Nonino