Il premier sloveno Marjan Šarec sembra intenzionato a legare il voto di fiducia al suo governo all'approvazione delle Finanziarie per i prossimi due anni, approderanno in Parlamento ad autunno. Lo hanno reso noto i partner di coalizione al termine del vertice, durante il quale non si è parlato di numeri, bensì dell'iter per arrivare all'approvazione del doppio Bilancio. Il governo ha fissato la scorsa settimana il tetto di spesa, bocciando buona parte delle richieste di aumento dei fondi ai singoli dicasteri; la spesa supplementare sarebbe stata di 600 milioni di euro, eccessiva per poter far quadrare i conti. Il voto di fiducia servirebbe a verificare la tenuta del governo di minoranza. "Se il Consiglio di Stato dovesse porre il veto sospensivo sulla Finanziaria" - ha detto il capogruppo della Lista Šarec, Golubović - "per confermare in Parlamento la Legge di Bilancio servirebbe la maggioranza assoluta, 46 voti". Si tratta quindi di stabilire se il premier può contare sul sostegno di tutta la coalizione e sull'appoggio esterno di qualche altra forza politica dell'arco parlamentare. Si pensa al partito Levica-Sinistra, che ha garantito finora l'appoggio al governo tramite un accordo di collaborazione. Partnership che si è però incrinata, soprattutto per come è stata gestita la vendita della ABanka. A operazione conclusa il partito aveva parlato di cessione conseguenza dell’inattività del governo e il coordinatore Luka Mesec annunciato l'intenzione di sottoporre alla verifica degli organismi interni l’opportunità o meno di proseguire la collaborazione con l'attuale coalizione. Già questo sabato ne discuterà il consiglio del partito e non si esclude che possa decidere una revoca del sostegno all'esecutivo. Intanto nuova grana in vista per il governo. Un gruppo di rappresentanti del consiglio di stato propone infatti il veto sospensivo alla legge sul finanziamento delle scuole private, appena approvata dal Parlamento. Se ne discuterà lunedì.

Delio Dessardo

Foto: Televizija Slovenija
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