Un progetto umanitario per aiutare i bambini nel loro recupero psico fisico, per mitigare le conseguenze dei traumi subiti, chi per il conflitto armato tra separatisti pro russi e forze governative in Ucraina, che dal 2014 ha causato almeno 13 mila vittime, e chi per gli effetti causati dalla catastrofe nucleare di Chernobyl del 1986. Riabilitazione e recupero psicosociale quindi presso il centro ricreativo giovanile di Punta Grossa per 64 bambini ucraini e 30 bielorussi grazie al programma finanziato dall'ITF. I ragazzi vengono sottoposti a terapie e esercizi specifici e mirati per le patologie che presentano, cure per rafforzare la salute e il benessere in generale; fisioterapia respiratoria, idroterapia e ginnastica per migliorare la resistenza fisica. I risultati sono molto incoraggianti e soddisfacenti per tutti i piccoli pazienti e i progressi evidenti già dopo i primi giorni di terapia, rilevano i sanitari e il coordinatore del progetto presso l'ITF, l'ente per il rafforzamento della sicurezza umana, già Fondazione per lo sminamento e il sostegno alle vittime delle mine, con sede in Slovenia, Uroš Špital. Un'ottima motivazione, ha aggiunto, per proseguire le terapie anche nei loro paesi d'origine. Dal 2005 ad oggi la Slovenia ha aiutato nella riabilitazione 928 bambini provenienti dall'Ucraina, di cui quasi la metà grazie ai programmi finanziati dall'ITF, mentre sono stati 239 quelli arrivati dalla Bielorussia negli ultimi 7 anni.

Lara Drčič

Foto: ITF
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