Provvedimenti dolorosi ma necessari, Anche il deputato al seggio specifico Felice Žiža appoggia le misure prese dall’esecutivo per cercare di contrastare l’epidemia, anche se è consapevole dei sacrifici a cui sono sottoposti i cittadini. In particolare, nelle zone ridosso del confine abitate dalla comunità italiana, la limitazione agli spostamenti, rischia di dividere nuovamente famiglie e affetti e di complicare lavoro e attività economiche.
“È una limitazione grave per i componenti della minoranza italiana – dice Žiža - ma non solo: anche per tantissime persone, slovene, croate o italiani d'Italia, che avranno grandi difficoltà visto che ormai viviamo in un’area transfrontaliera”.
“C'è chi ha casa da una parte e lavora dall'altra, e con i permessi di lavoro non dovrebbe avere problemi, ma ci sono anche quelli che non lavorano in Italia ma hanno parenti da una parte e dall'altra, o hanno terreni o case a proprietà, o impegni che li portano, magari non tutti i giorni, a varcare il confine, e hanno bisogno muoversi in libertà per poter portare avanti in qualche modo gli impegni giornalieri, e molto spesso anche di vitale importanza. Certo, ci sono le eccezioni per i lavoratori transfrontalieri, che hanno la possibilità, con il certificato del datore di lavoro, di superare il confine senza alcun problema, ma questa situazione in generale provocherà sicuramente grosse difficoltà, difficilmente superabili”.
Per Žiža si tratta però di misure giustificate dalla situazione che stiamo vivendo: “La maggior parte dei governi in Europa sta correndo ai ripari, perché nell'arco di 2-3 settimane i numeri di contagi e anche i ricoveri in terapia intensiva di sono duplicati e se non triplicati o peggio. Oggi i nuovi infetti e i ricoveri in terapia intensiva che osserviamo oggi sul territorio sono legati ai contagi di 10-14 giorni prima, quindi ci dobbiamo aspettare nei prossimi giorni un ulteriore aumento del numero dei contagi e dei ricoveri ospedalieri”.
“Da parte di chi governa c’è il timore che la cosa sfugga di mano e diventi realmente incontrollabile: tutto questo è alla base della decisione del governo sloveno di disporre misure come il coprifuoco notturno. Il rischio è di mettere gradatamente in ginocchio persone e attività economiche con ripercussioni sulle finanze e sull'attività sociale, e d’innescare un circolo vizioso che potrebbe portare a un nuovo rallentamento progressivo di tutti questi tipi di attività”.
“Io però spero, come ha affermato anche il governo sloveno, - conclude - che con queste drastiche misure di contenimento si possa effettivamente ottenere un risultato positivo, con la riduzione del numero dei contagi e delle ospedalizzazioni nei prossimi 14, 20 o 30 giorni e che si possano poi ridurre di conseguenza queste misure, tornano per quanto possibile alla normalità. Non ci sono però certezze, e solo le cifre delle prossime settimane potranno dirci se si tratta di una speranza fondata o meno”.

Alessandro Martegani

Felice Žiža Foto: Archivio personale
Felice Žiža Foto: Archivio personale