I positivi sul totale dei test fatti quotidianamente in Slovenia ieri si sono attestati sul 26, 17%, a dimostrazione di una stabilizzazione dei contagi in Slovenia; dove però la situazione resta critica vista la pressione sulle strutture ospedaliere e l’alto numero di decessi da Covid-19 che continua ad essere registrato ogni giorno nel paese. Ieri, infatti, ci sono stati 1199 ricoverati, di cui 200 in terapia intensiva e 38 morti per Covid-19.

L’importante a questo punto è, quindi, riuscire a mantenere la situazione sotto controllo nelle strutture ospedaliere per garantire posti letto, soprattutto nelle terapie intensive a tutti quelli che ne necessitano. Si tratta di una malattia potenzialmente mortale e molta più seria di una semplice influenza, ha detto il direttore del reparto di terapia intensiva della clinica per le malattie infettive di Lubiana il Professore Matjaž Jereb, contestando le parole di coloro che non prendono sul serio l'infezione da SarS-COV 19.

Il ministro delle infrastrutture Jernej Vrtovec ha spiegato che da lunedì sarà bloccato ancora per due settimane il trasporto pubblico, mentre resteranno operativi i taxi ed i controlli tecnici. Il ministro ha, quindi, invitato i sindaci a lasciare i parcheggi gratuiti anche nei giorni a venire ed a spiegato che è possibile condividere un mezzo di trasporto anche per gli impiegati di una stessa azienda, per un massimo di 6 passeggeri. Ha ricordato inoltre che rimane in vigore il divieto di spostamento al di fuori del proprio comune di residenza se non per motivi lavorativi o di salute.

Queste sono solo alcune delle misure che l'esecutivo ha deciso di mantenere per ridurre la diffusione del Coronavirus, tra le quali è prevista anche la chiusura di gran parte delle attività commerciali oltre che degli istituti scolastici.

Su questo tema è intervenuto in queste ore il capo epidemiologo dell’istituto di sanità sloveno, Mario Fafangel, dicendo che se il quadro epidemiologico all'inizio di dicembre sarà più favorevole, ci si potrà probabilmente attendere la ripresa delle lezioni in loco per gli studenti delle prime tre classi delle scuole elementari e per i bambini degli istituti di infanzia, logicamente con il rispetto di una serie di condizioni come un’adeguata ventilazione dei locali, il distanziamento e la suddivisione dei bambini in piccoli gruppi che non dovranno essere mai mescolati.

Il portavoce del governo Jelko Kacin ha detto che si tratta di evitare il collasso del sistema sanitario e quindi ha invitato tutti ad essere responsabili e ad evitare viaggi nelle seconde case fuori e dentro il paese e incontri conviviali, ricordando che qualsiasi infrazione sarà sanzionata.

Barbara Costamagna

Foto: BoBo
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