Alcune importanti novità per l'anno a venire sono state anticipate nell'ultima riunione del Consiglio della CAN Costiera. Intanto, su proposta della consigliera Nadia Zigante, si è deciso di attivare una commissione per l'annosa questione della distribuzione dei fondi per le attività culturali; dal prossimo anno si cercherà quindi di ripartire diversamente le risorse che il Ministero della Cultura sloveno concede per le inziative delle Comunità costiere.

Ecco cosa ne pensa il Presidente della CAN Costiera, Alberto Scheriani:

È già da alcuni anni che noi ci troviamo a parlare di questa commissione. Noi abbiamo visto, tutti quanti abbiamo visto, ed è parere di tutti, in qualche maniera, che questi fondi vanno rivisti nella loro distribuzione. Vanno rivisti, ma dovremmo avere anche dei fondi adeguati ed aggiuntivi, per quelle che sono le attività culturali che le nostre CAN e le nostre comunità stanno facendo. Noi purtroppo negli ultimi anni non siamo riusciti ad ottenere dei fondi adeguati con il Ministero per la Cultura, per quelle che sono le esigenze di tutte le nostre comunità, di tutte le nostre istituzioni. Bisognerà ancora parlare molto con il Ministero, però ciò non toglie che noi nel corso del prossimo anno cercheremo di imbastire una commissione che discuta di quelle che sono le priorità, di quelli che sono i vari criteri anche, per poter distribuire appunto questi fondi, che Il ministero dà per le attività culturali della comunità”.

Tra le altre questioni dibattute, di particolare interesse il nuovo bando per l'assunzione di un collaboratore in ambito legale per la Can Costiera. Ancora Scheriani:

“Devo dire che di questo siamo veramente contenti, anche perché col nuovo bilancio dello Stato sloveno, grazie anche alla collaborazione col deputato Žiža, siamo riusciti ad ottenere un posto di lavoro presso la CAN Costiera. Questo posto di lavoro lo abbiamo visto come “una funzione di legale”, per seguire tutte quelle che sono le nostre attività nella CAN e per essere di supporto al nostro segretario organizzativo. Ma poi vogliamo anche raggiungere quello che è un nostro target: quello di avere un servizio di consulenza legale per le nostre istituzioni e per i nostri connazionali. Il fine è che questa persona poi possa fare delle consulenze, dire quello che in un determinato momento serve ad un nostro connazionale. Questo può essere quella marcia in più, quel passo in avanti che stiamo facendo verso, non soltanto i nostri connazionali, ma anche verso un'integrazione ancora maggiore dei nostri connazionali nella vita sociale pubblica dei nostri quattro comuni".

Poi un altro importante passo in avanti è rappresentato dal decreto sul bilinguismo, che va quindi oltre gli attuali regolamenti che ci sono dei comuni costieri bilingui, ha spiegato ancora il Presidente della Can Costiera:

"Noi stiamo portando avanti già da un bel periodo questo decreto sul bilinguismo. Andiamo avanti molto piano, andiamo avanti con i piedi di piombo perché ci stiamo veramente consultando con più legali, con più persone, al fine di attuare, un decreto molto molto buono per quello che riguarda l'uso della lingua italiana sul territorio. Abbiamo cercato di comprendere tutta quella che è la vita pubblica della Comunità italiana, da questo punto di vista e in questo momento, devo dire, noi cometa in costiera abbiamo fatto la seconda lettura di questo di questo documento se possiamo dirla in questa maniera. Da domani questo documento entrerà nelle CAN comunali, verrà rivisto nelle CAN comunali quello che è il documento e verrà poi mandato alla CAN Costiera, per quelle che saranno le eventuali osservazioni e ci sarà una terza ed ulteriore lettura, per approvarlo definitivamente. Dopodiché inizierà il lavoro con i consigli comunali e qui ci servirà l'aiuto di tutti i consiglieri comunali che si trovano nei vari comuni del litorale, delle CAN comunali, affinché appunto, come credo sia molto importante, che questo documento venga approvato nella stessa dicitura in tutti e quattro i comuni. Dovremo fare un'opera di convincimento molto grande con i consiglieri comunali dei vari comuni, con i sindaci, eccetera perché non si può avere una tutela della Comunità italiana su un territorio così piccolo come il nostro e magari differente da comune a comune".

Davide Fifaco

Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco
Foto: Radio Capodistria/Davide Fifaco