Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

La serata capodistriana, organizzata dalla locale casa editrice Libris, si è focalizzata sullo sviluppo urbano della città moderna. I curatori della monografia, Mitja Guštin e Salvator Žitko, hanno auspicato una traduzione del volume in lingua italiana a breve.
“L'aspetto importante della monografia al di là del titolo”, ha esordito il moderatore della serata Franco Juri direttore del Museo del mare di Pirano, “è che ragiona in termini multiculturali, gli autori sono consapevoli della presenza millenaria di popoli diversi in questa regione, dove i termini convivenza e contaminazione sono sempre presenti. La scelta dell'aggettivo ‘slovena’ accanto a Istria, tema che ultimamente sta suscitando un grande dibattito nell'opinione pubblica”, ha ricordato Juri, “non pregiudica nulla, il valore aggiunto di questa parte di territorio istriano, con le sue specificità, resta ed è un dato di fatto. Nel libro c'è una continua interazione, per quando riguarda Capodistria, tra la città e il suo entroterra”. “Il volume è destinato ad un pubblico più vasto”, ha detto uno dei due curatori Mitja Guštin, “ai lettori interessati alla cultura e alla storia di queste terre”.
Si tratta della seconda pubblicazione dopo quella di carattere scientifico voluta dalla Slovenska Matica nella collana dedicata alle regioni slovene. Guštin ha detto di sperare che il libro presto sarà tradotto anche in italiano. L'altro curatore, Salvator Žitko, ha rilevato che la monografia sull'Istria slovena è la prima nel suo genere, che tratta in maniera così approfondita i tanti aspetti sociali, culturali, urbani di questo territorio. “Occupandomi della storia di queste terre ho cercato di essere quanto più equilibrato, dando lo stesso spazio e tutti i periodi storici e dando la stessa importanza a tutte e tre le località costiere di Capodistria, Isola e Pirano, anche da un punto di vista critico”, ha aggiunto ancora Žitko.
La storica dell'architettura, Neža Čebron Lipovec, ha parlato della genesi urbana di Capodistria a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale, quando la città ha subito una vera e propria rivoluzione urbanistica e demografica con la nascita dei rioni periferici di Semedella, Olmo, Salara e San Canziano, la costruzione della fabbrica Tomos o dell'omonima palazzina in centro, del porto di Capodistria, della costruzione delle scuole in città. “Tanti di questi edifici sono stati rasi al suolo durante la precedente amministrazione comunale”, ha rilevato Aurelio Juri ex sindaco ed ex deputato, autore del capitolo sulla comunità nazionale italiana. “Sono stati fatti tanti errori e spero che adesso questo trend si sia fermato”, ha detto ancora Aurelio Juri che ha sottolineato l'importanza di recuperare il nucleo storico, ridando vita a questa bellissima Capodistria.


Lara Drčič