Foto: MMC RTV SLO
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Il famigerato filo spinato sembra stia diventando una costante nella prassi istriana: nel 2015 era stato collocato lungo il confine croato-sloveno nel tentativo di frenare i flussi migratori. Ora è riapparso lungo il perimetro che delimita il campeggio naturistico di Valalta a Rovigno, scatenando varie reazioni. Del filo spinato lungo il perimetro del campeggio per naturisti di Valalta a Rovigno scrivono vari portali in Croazia e non mancano le reazioni di condanna da parte della popolazione locale. Alla domanda di spiegazioni della stampa, la direzione del campeggio ha risposto che la recinzione è contemplata dalla legge in materia e che con il filo spinato si intende tutelare i beni dai frequenti furti. Dal canto suo il Sindaco di Rovigno Marko Paliaga non vede nulla di scandaloso nel filo spinato. "La direzione di Valalta" spiega "ha in mano la concessione del campeggio valida dal 2013 al 2033 ed essa consente la collocazione della recinzione ai fini della tutela dei beni che si trovano all'interno". Dello stesso tenore pure la posizione del Presidente della Regione Boris Miletic che 8 anni fa invece aveva aspramente criticato la collocazione del filo spinato al confine croato - sloveno. "Nel caso di Valalta" spiega "c'è di mezzo la sicurezza dei suoi ospiti e dei rispettivi beni. E proprio per la percezione dell'alto grado di sicurezza" conclude "che tanti villeggianti scelgono l'Istria quale destinazione per le vacanze". A questo punto qualcuno ironicamente si chiede: "perché non recintare con il filo spinato tutti i campeggi e insediamenti turistici in Istria e promuovere così il turismo dei lager e campi di concentramento per offrire ai turisti emozioni, sensazioni e brividi di altri tempi?".

Valmer Cusma