Foto: Jurij Bizjak
Foto: Jurij Bizjak

Fratelli e sorelle, anche il popolo scelto, come noi nei nostri tempi, ha attraversato numerose e gravi prove, e ci sono stati momenti in cui anche loro hanno pensato a ciò che il profeta Isaia scrisse: “Il mio destino è nascosto al signore, la mia giustizia sfugge al mio Dio”. La prova più forte contro tale incredulità è senza dubbio la nascita del Messia, l'arrivo del figlio di Dio, che viene in nostro soccorso, ci porta conforto e speranza. Il suo nome è Emmanuele, che significa “Dio con noi”. Ci ricorda che non siamo soli, che non viviamo da soli, che non lavoriamo da soli, che potessimo tutti sentire la sua presenza tra noi, la sua vicinanza in modo più tangibile nel giorno del suo compleanno. Quest'anno la diocesi di Capodistria si trova di fronte a un anno giubilare, segnando il 1500° anniversario dell'arrivo del Vescovo Nazario alla sede vescovile di Capodistria nell'anno 524 dopo Cristo. L’anniversario rotondo presso la sede della diocesi dovrebbe stimolare a ravvivare l'entusiasmo per scoprire e comprendere la storia di entrambe le regioni della nostra diocesi: la regione costiera a sud e la regione di Gorizia a nord. Dovrebbe ravvivare nelle città, nei villaggi, nei mercati e negli insediamenti, la richiesta e l'interesse nelle radici di cui cresciamo, i pilastri e gli ancoraggi su cui ci troviamo. L'albero cresce e si rafforza in ambo le direzioni, più in alto nel cielo e più in profondità nel terreno. Auguro a tutti una pace duratura, annunciata dagli angeli nella notte di Natale a Betlemme e un benedetto anno nuovo secondo il calendario che sia felice, sano e gioioso.

Monsignore Jurij Bizjak