Foto: BoBo
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Si comincia martedi, con i primi sei candidati, poi mercoledi cinque e altrettanti giovedi. Come stabilito dal regolamento di procedura della Camera di Stato, i presidenti di commissione devono trasmettere entro 48 ore al presidente del Parlamento e al premier incaricato il parere emerso durante l'audizione. Sulla base della valutazione il premier può anche ritirare la candidatura e proporre un nuovo nominativo; in questo caso l'audizione deve aver luogo entro tre giorni dall'evidenziazione del candidato alternativo. Non dovrebbero comunque arrivare sorprese e i 16 candidati ministri, due senza portafoglio, dovrebbero superare l'esame senza particolari problemi. Ricordiamo che il Parlamento vota la lista dei ministri in blocco, lista che deve essere confermata dalla maggioranza dei deputati che partecipano alla votazione. In caso di fumata nera, si procede ad un'altra votazione con una nuova lista di candidati, che il premier deve inoltrare entro dieci giorni dalla prima votazione. In caso di ulteriore esito negativo, il premier può proporre che si proceda alla votazione di ogni singolo candidato ministro. In questo caso il governo entra in carica se ottenegono luce verde più dei due terzi dei ministri proposti, non vengono però presi in cosiderazione quelli senza portafoglio. Salvo sorprese, come detto, la compagine proposta da Šarec dovrebbe superare l'esame; il voto in Aula è previsto per la prossima settimana; se confermato, il nuovo esecutivo entrerà in carica a metà settembre. Da rilevare che questa settimana i deputati non saranno impegnati soltanto con le audizioni dei candidati ministri. Prosegue infatti anche l'iter per la nomina del nuovo governatore della Banca di Slovenia. Nei prossimi giorni il presidente della repubblica, Pahor, avrà consultazioni con i capigruppo parlamentari, per verificare il sostegno ai cinque candidati per la guida dell'istituto centrale, dopo le dimissioni di Boštjan Jazbec, passato ad un prestigioso incarico nell'Unione Europea.