Foto: DZ/Matija Sušnik
Foto: DZ/Matija Sušnik

Anche se l’’impegno per il rafforzamento della posizione delle minoranze nazionali in Austria è sancito nell'accordo di coalizione del nuovo governo di Vienna, i progressi registrati in determinati ambiti non devono far dimenticare le inadempienze del Trattato di Stato austriaco, che fra le altre cose regola la tutela della minoranza slovena in Carinzia e Stiria. E’ per questo che i deputati delle commissioni parlamentari competenti hanno sottoscritto una dichiarazione nella quale chiedono il pieno rispetto degli obblighi di legge, in particolare per migliorare la qualità dell'istruzione bilingue fin dall’età prescolare e per garantire opportunità di apprendimento della lingua madre anche al di fuori delle aree di insediamento. La delibera, che ha raccolto sostegno unanime e trasversale, appoggia inoltre l’iniziativa delle organizzazioni della comunità nazionale slovena in Austria, che nel 2023 si sono rivolte al Parlamento europeo per ribadire l’urgenza della situazione. La palla passa ora alla Camera di Stato, che domani si riunirà in seduta straordinaria per votare sulla risoluzione, la cui prima firmataria è proprio la presidente Urška Klakočar Zupančič, incaricata dalle commissioni congiunte di avviare un filo diretto con il collega del Parlamento austriaco. Secondo lei, la dichiarazione è un importante atto simbolico contro l’ascesa dei partiti d’estrema destra, in Austria così come in Europa, e allo stesso tempo è un chiaro messaggio di come la Slovenia sia sempre pronta a stare vicino alle comunità nazionali oltreconfine e in tutto il mondo.

Valerio Fabbri