In seguito alla sventata sciagura ambientale seguita dal deragliamento del treno-cisterna a Hrastovlje-Cristoglie, con la conseguente fuoriuscita di circa 10 mila litri di cherosene, i sindaci dei comuni costieri appoggiati dai deputati del litorale hanno intenzione di proporre a livello nazionale una fonte alternativa per l’approvvigionamento idrico individuata nel bacino idrico situato nella località di Malni. Questa, tutti d’accordo, deputati e sindaci, sarebbe la soluzione alternativa ideale. La soluzione, forse non una delle ottimali, ha spiegato il sindaco di Capodistria, Aleš Bržan, è comunque quella che garantirebbe nel breve periodo l’approvvigionamento idrico necessario ai comuni costieri nel breve periodo. In seguito alla sciagura ambientale è stato istituito a livello nazionale un gruppo di lavoro con il compito di trovare fonti alternative nell’arco di 21 mesi, ma i sindaci sono unanimi nel sostenere che una soluzione deve essere trovata prima, e quella di Malni appunto sembra la soluzione più ragionevole, lo ha sottolineato il sindaco di Capodistria. Andrebbe a garantire 500 litri di acqua al secondo e necessiterebbe di una conduttura lunga circa 40 chilometri per un valore dei lavori complessivo che va dai 50 fino ai 60 milioni di euro. In pratica i sindaci proporranno una legge d’intervento in grado di cofinanziare il progetto. Come ha spiegato il Presidente del club dei deputati del Litorale, Branko Simonovič la legge potrebbe essere approvata nell’arco di mezzo anno. E’ inaccettabile che l’Istria slovena in questo momento dipenda esclusivamente dalle fonti idriche provenienti dall’Istria croata, ha ribadito Simonovič.

Dionizij Botter

Foto: Radio Koper
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