Foto: UPRS/Daniel Novakovič/STA
Foto: UPRS/Daniel Novakovič/STA

Il presidente della Repubblica e comandante in capo delle forze armate, Borut Pahor, ha ringraziato i soldati per i loro lavoro professionale ed il loro impegno, grazie a cui le forze armate slovene godono di un grandissimo prestigio nella comunità internazionale. "Anche gli eserciti alleati, le autorità locali e statali possono contare su di voi, in questo modo contribuite alla buona reputazione del nostro Paese", ha detto Pahor, particolarmente soddisfatto perché tutti gli effettivi, che negli ultimi 20 anni hanno svolto missioni all'estero, sono tornati a casa sani e salvi.
Il presidente sloveno ha successivamente sottolineato che la videoconferenza con i soldati all'estero si svolge, per la prima volta mentre in Europa è in corso un conflitto armato: "La Slovenia ha già condannato la guerra in Ucraina e desidera accorciarla con le sanzioni. Ci impegniamo per la pace, che però dovrà essere equa e giusta", ha sottolineato Pahor, precisando che Kiev non può essere abbandonata a sé stessa, in questo modo infatti “abbandoneremmo anche i nostri valori”, ha detto il capo dello Stato. Secondo le sue parole, proprio a causa dell'aggressione russa si è confermata la necessità di un esercito sloveno altamente qualificato e professionale.
Presenti alla videoconferenza anche il ministro della Difesa, Marjan Šarec, ed il capo di stato maggiore, il generale Robert Glavaš. "State svolgendo un lavoro molto importante nel mantenimento della pace, della sicurezza e della stabilità in tutti i settori in cui operate", ha affermato Šarec.
I comandanti dei contingenti dell'esercito sloveno hanno intanto riferito di diversi livelli di rischio per la sicurezza nelle operazioni e missioni internazionali in cui sono attivi. Un alto livello di rischio è stato segnalato in Iraq e Mali, per l’instabilità politica, il terrorismo ed il rischio di colpi di stato. In Bosnia ed Erzegovina la situazione è al momento stabile, potrebbe però peggiorare in occasione del 26esimo anniversario del massacro di Srebrenica e delle elezioni previste per ottobre.


E. P.