Il nome Rojec è stato indicato dalla minoranza e sulla sua nomina a Casa Tartini si è registrato un ampio consenso. Affiancherà Karlo Radovac del Movimento per il Comune di Pirano. Quest’ultimo farà il vicesindaco a tempo pieno.

Esito scontato anche ad Ancarano dove su richiesta della locale Comunità autogestita della nazionalità è stata nominata alla carica di vicesindaco Martina Angelini che sarà affiancata da Barbara Švegelj, che aveva ricoperto l'incarico già nello scorso mandato. La Angelini si occuperà della Comunità nazionale italiana, mentre la Švegelj di questioni sociali e del parco di Punta Grossa.

Ad Isola, invece, l’incarico va a Vlado Marič del Desus. Per il vicesindaco italiano bisognerà attendere. La Comunità autogestita della nazionalità dovrebbe esprimersi entro la fine del mese. La scelta probabilmente ricadrà su Agnese Babič. Sul suo nome sembra esserci un’ampia convergenza. Nessuno dei due sarà assunto dal comune.

A Capodistria, per ora le cose sembrano andare a rilento. Il nuovo sindaco Aleš Bržan si è limitato a rimuovere il direttore dei servizi comunali e quello dell’azienda municipalizzata. A livello simbolico ha fatto togliere una ironica tabella fatta piazzare davanti ai bagni pubblici dal suo predecessore, ha restituito le auto blu prese in affitto da Popovič ed ha cancellato i fuochi d'artificio di fine anno.

Sulle nomine, invece, la partita sembra ancora aperta e Bržan continua a tergiversare. Nei corridoi si vocifera che i vicesindaci potrebbero essere addirittura quattro, ma che in questo caso si rinuncerebbe ai consulenti di cui, invece, amava attorniarsi l’ex primo cittadino.

Tra i papabili il più accreditato sembra essere Patrik Peroša dell'Oljka, che dovrebbe occuparsi di sport e approvvigionamento idrico. Probabile anche la nomina di Jasna Softič, uno degli ingranaggi più importanti della macchina elettorale di Bržan. A lei essere affidato il comparto dello sviluppo cittadino. Ballottaggio invece tra Maja Tašner Vatovec della Sinistra e Olga Franca di Insieme. La prima, se dovesse essere nominata, andrebbe ad occuparsi di cultura e di rivitalizzazione del centro storico, mentre la seconda di entroterra, sanità e assistenza sociale.

Rimane aperto invece il discorso sulla nomina del vicesindaco italiano. Dallo schieramento di Bržan si continua a fare il nome di Ondina Gregorich Diabaté; mentre a Palazzo Gravisi il consenso sembra essere tutto per Alberto Scheriani. Se il vicesindaco uscente non dovesse essere riconfermato si rischierebbe un braccio di ferro con la Comunità autogestita della nazionalità. Uno scenario già visto al tempo di Dino Pucer, quando al posto di Scheriani il sindaco avrebbe voluto al suo fianco Bruna Alessio. Infine Pucer fu costretto a cedere di fronte alle pressioni della minoranza convinta che il posto dovesse essere occupato da un rappresentante indicato dalle sue istituzioni.

Foto: Radio Capodistria
Foto: Radio Capodistria

Stefano Lusa