Anche i musei possono contribuire a rendere la società più amichevole nei confronti dell'Alzheimer

Negli ultimi vent'anni in molti musei al mondo sono state sviluppate attività dedicate alle persone affette da Alzheimer e altre forme di demenza e a chi se ne prende cura. Esperienze che hanno l'obiettivo di favorire l'inclusione dei partecipanti nella vita attiva della comunità, in una visione allargata del ruolo dei musei, sempre più orientati all'accessibilità e all'inclusione di ogni tipo di pubblico. Anche il Museo regionale di Capodistria, adesso, si muove in questa direzione: con un progetto, ancora ai primi passi, che è stato chiamato "Il Museo per la memoria", rivolto alle persone con Alzheimer e più in generale alla popolazione anziana, all'interno del quale sono previste visite guidate ad hoc ma anche specifiche attività che gli operatori museali, opportunamente formati, potranno svolgere in strutture residenziali.

In parallelo, e in collaborazione con l'associazione Alzheimer Slovenia "Spominčica" (Nontiscordardimé), il Museo regionale inaugura tre punti Dementia friendly, che metteranno a disposizione dei visitatori di Palazzo Belgramoni-Tacco e delle due sedi museali decentrate (la Collezione etnologica e il Castello di Primano) materiali informativi su vari argomenti relativi alla malattia di Alzheimer e alle altre demenze, per sensibilizzare l'opinione pubblica e combattere lo stigma sociale che contribuisce all'isolamento di malati e famiglie.

Iniziative, l'una e l'altra, che al Museo regionale vengono presentate domani, in occasione della Giornata internazionale dei musei (18 maggio), promossa dall'ICOM e dedicata quest'anno al tema "Musei, sostenibilità e benessere".

Il logo del punto informativo Alzheimer
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