C'è un gioiello incastonato nel programma di oggi di Isola Cinema, ed è "Leonora addio" di Paolo Taviani (alle 21 all'arena estiva Arrigoni e in caso di maltempo nella sala della Casa di cultura). Dedicato all'amato fratello Vittorio, scomparso nel 2018, il film racconta l'odissea delle ceneri di Luigi Pirandello che, dieci anni dopo la morte del grande scrittore siciliano, avvenuta nel 1936, furono traslate da Roma ad Agrigento con un viaggio rocambolesco. E che non ebbe una sua vera conclusione se non negli anni Sessanta, quando viene infine eretto il monumento funebre e di Pirandello si celebra il terzo funerale. Una vicenda insieme reale e paradossale che diventa l'occasione per una riflessione "per interposta metafora sulla difficoltà di 'seppellire' una persona e la sua memoria" (Paolo Mereghetti). Dopo l'inizio in bianco e nero, ancora la morte è il tema del secondo episodio del film (stavolta a colori), che è ispirato all'ultima novella scritta da Pirandello: "Il chiodo", in cui un ragazzino italiano emigrato a New York si rende colpevole di un delitto senza spiegazione.

Accompagnato dalle musiche di Nicola Piovani, "Leonora addio" è un film affascinante, per certi versi difficile - come è stato definito -, e ricco di rimandi alla filmografia dei fratelli Taviani, che con Pirandello hanno avuto un legame molto forte, a partire da "Kaos", del 1984, adattamento di alcune "Novelle per un anno".

Introduce la proiezione il critico letterario Andraž Gombač.