Foto: Radio Capodistria/Alberto Cernaz
Foto: Radio Capodistria/Alberto Cernaz

Questa sera a Capodistria si è tenuta la riunione del consiglio della locale Comunità degli Italiani, dove in apertura i consiglieri hanno a lungamente discusso la proposta di convocare un’assemblea straordinaria della Comunità, fatta da Ondina Gregorich Diabaté a nome di un gruppo di soci che hanno raccolto, come richiesto dallo statuto del sodalizio, più di cinquanta firme a supporto della loro istanza.

Il presidente Mario Steffè ha detto che è perfettamente legittimo rivendicare questo diritto, ma che formalmente questo tipo di assemblea si dovrebbe tenere nel caso esista qualche tipo di emergenza, e questo non sarebbe il caso. Un modo anche questo di fare ostruzionismo, secondo Steffè, da parte di quella che viene definita “l’opposizione”, con la quale ha detto di aver cercato un dialogo, senza trovare, però, alcun tipo di ascolto da parte di quelli che ne fanno parte e che chiaramente non si riconoscono nell’attuale dirigenza.

I consiglieri, per rispettare quella che, secondo loro, è la procedura corretta, hanno deciso di convocare entro il 15 gennaio la riunione dell’assemblea per proseguire la discussione scaturita lo scorso 30 marzo nelle varie ; e indire subito a seguire una seconda riunione nella quale saranno trattati gli altri tre punti presentati dai proponenti.

Il consiglio ha affrontato anche il tema dell’usufrutto dell’edificio e degli interventi strutturali che dovrebbero essere fatti per venire incontro alle necessità dettate dalla tipologia di attività che la Comunità porta avanti, che si spera possano essere realizzati entro questo mandato.

Presentate, inoltre, la relazione sul programma della CI per il 2023 e il programma dei festeggiamenti del settantacinquesimo anniversario della Comunità, che sarà celebrato il prossimo 22 dicembre con una grande manifestazione che si terrà presso la sala San Francesco a partire dalle ore 19. Ad essa parteciperanno i gruppi attivi nel sodalizio e alcuni personaggi della minoranza e della maggioranza, che hanno condiviso parte del loro cammino con la “Santorio”. La settimana successiva, il 28 dicembre, sarà anche inaugurata la mostra, con la quale si cercherà di ricostruire la storia non solo della Comunità ma dell’intera CNI capodistriana attraverso documenti, oggetti d’epoca e pannelli esplicativi.

Barbara Costamagna